3.8.10

Cose che non ti fanno dormire la notte

In momenti come questo, ci vorrebbe un netbook. Si dovrebbe scrivere stando semiseduti nel letto tra un par di cuscini. Ci vorrebbe, insomma, una postura intrinsecamente rassicurante, un po' fetale. In alternativa, ci vorrebbe una sigaretta, come un tizzone ardente da potere brandire alla bisogna.
Oggi alle 18 ho l'ultimatum-casa. E se non fosse cosa convulsa non starei qui a quest'ora dopo essermi rivoluzionato sul materasso per un'ora abbondante.
Anche perché ho fatto gli incubi. Me la sono un po' sognata. Lei. La suora mancata.
Mettiamola così: l'aspetto più inquetante della faccenda è questa storia che siccome lo scaldabagno è stravecchio allora s'accende due giorni la settimana perché sennò la bolletta schizza sopra i 200€ - e me lo dice bolletta alla mano. E la padrona non lo cambierà mai. L'altro aspetto terribilmente inquietante della faccenda è la  foto della militaressa teutone popputissima e testa-alta petto-in-fuori che Lei tiene incorniciata in camera in una specie di collage di militari e militaresse. Un collage celebrativo, esteticamente all'incrocio tra un album di West Point, il monumento all'operaio e alla contadina de noartri e la foto-ritratto di un militare cinese. Roba da ictus al nervo ottico.
Poi ovviamente ci sono due madonnine, un crocifisso e il padrepio con immancabile ramoscello d'ulivo. E, ovviamente, il fatto che sia una messinese che si sforza con tutta se stessa di non avere alcun accento, con il risultato che ti sembra di parlare con la voce incarnata dell'annunciatrice ferroviaria di Messina Centrale.
Inoltre, mi ricorda mia cugina: una cattolica virgo tremens con la tendenza a confondere Bush e Bin Laden.
Infine, si muove come una tizia che vidi una mattina di ottomila anni fa su "A Sua immagine" e il cui sorriso faceva sembrare spontaneo quello di $ilvio. Ma in effetti non era proprio un sorriso, era più la smorfia di dolore che fai quando il mignolo del tuo piede incontra uno spigolo tagliente e non puoi assolutamente infrangere il silenzio del teatro in cui ti trovi, if you know what I mean. Quando la vidi, questa tizia, dicisi di infliggerne la visione ad un caro amico - era domenica mattina, ci stava bene. Ora, se esistesse una giustizia divina di tipo contributivo, ecco che mi sarebbe restituita la mia pena. Ma temo che, se dio, come pare, è democristiano, allora la giustizia divina è di tipo retributivo e pertanto negli anni devo avere maturato gli scatti di anzianità.
Inoltre, questa cattomilitarista che lavora a nero la mattina in un bar ha avuto il compito di scegliere anche gli altri futuri coinquilini, dei quali non è dato sapere nulla, a parte che sono ingegneri.
La cucina va rifatta ma non si sa quand'è che la vedremo rifatta.
Il bagno è nuovo.
La lavatrice è nuova.
C'è la verandina - da scartavetrare e riverniciare, ma c'è.
Con le piante. Effetto serra. Buono anche per l'inverno. A Lei le piante stanno un po' sul culo. Credo che sia perché danno l'impressione di sporcare.
La camera è circa 4x4. Ed è l'unica isolata, che non "confina" con le camere degli altri coinquilini. E non dà sulla strada. Il pavimento, però, è di graniglia bianca, nera e verde-dentifricio. Quello che ci stava prima - e che ora sposa l'altra ex-inquilina - ha comprato e costruito un'edizione a fascicoli della corazzata Bismarck. Ma tipo lunga un metro e quaranta.
La casa è vicino la stazione. Decisamente centrale, ottima per i miei percorsi-tipo.
Lei non cucina. Mai. Sfrutta il bar.
Lei vive soffrendo: docce anche fredde, sveglia presto da anni per un lavoro a nero, fratello viene a trovarla due giorni al mese - sarà lui il militare? Una psicologia elementare e crudele alla Genet vorrebbe Lei innamorata del fratello. E invidiosa dell'amica con la quale divideva l'appartamento perché s'è accaparrata l'inquilino maschio quando è arrivato (che era un sardo anche bruttino). Ma non credo alla psicologia crudele alla Alberoni. Fra l'altro, Lei fuma. Il che, ammettetelo, stona terribilmente. Fuma Camel gialle. Lei fa economia su tutto ma ha mandato in fumo due sigarette in un amen. Ne ha seccate due in quaranta minuti. E tratta il suo meccanico come fosse il suo leccapiedi. Inoltre, adora il fatto che io parli francese. Siccome credo nella psicologia spicciola e acida finocchia, è una lesbica intrappolata nella mente di Claudia Khol.
La settimana scorsa era ad Assisi. Tipo in pellegrinaggio. Adora la Provenza, ma secondo me l'ha vista di passaggio andando a Lourdes. Ha studiato tedesco. Ha sigillato l'intercapedine tra un pensile della cucina e la parete con dei giornali conficcati lì. Secondo me sono riviste pornografiche samizdat stampate a Cracovia per il progredito pubblico femminile dei paesi allora sovietici.
In effetti, tra i vantaggi della casa non è da escludere il fatto che ho un intero, immenso nuovo argomento per il blog. Che forse rischia di trascinarmi nella misoginia. Più due potenziali sorprese. Tre se includiamo la padrona, proprietaria di vari appartamenti e taccagna come un lucchese. Insomma, roba da TheDutchess.
Neomi, se stasera pronuncio il fatidico "sì" sei precettata a cena una sera verso metà settembre.
Oscar, il tuo suggerimento potrebbe rivelarsi profetico. Ma se mi vuoi anche solo un po' bene, mi aspetto alloggio a Roma tutte le prossime volte che capiterò da quelle parti.

Ce la posso fare. Avrò bisogno di tutto il vostro supporto mediatico.