13.6.10

-6 Sport estremi - Caponata acrobatica

Innanzi tutto la prima regola della caponata acrobatica è quella di alzarsi alle sei e mezza circa. Le sei e quaranta vanno ancora bene, ma più vi avvicinate alle sette, peggio viene.
Dopo che vi siete svegliat_, fatevi un caffè. Mettete i pantaloncini della tuta, una t-shirt di cotone, le scarpe da tennis e il lettorino mp3 con una playlist di electro-swing à la Caravan Palace, elettronica mainstream alla Chemical Brothers e jodel ultrafinocchi à la Mary Schneider (ringrazio armstrong per la dritta).
Quindi, inforcare la bici e recarsi presso la più distante pista in terra battuta e radici affioranti. Scoprirete a questo punto che correre sulle note di chiusura dell'ouverture del Guglielmo Tell non è salutare. E anche il can can non è, in effetti, la scelta migliore che potevate fare.
Rientrat_ che sarete in casa un'ora dopo, docciatevi - va da sé - e reinforcate la bici.
Lavorare, dalle 9 alle 13. Poi ancora dalle 14 alle 18. Poi tornare a casa.
Ripetere il procedimento per cinque giorni, con l'accompagnamento di un Camerini o Gogol Bordello della situazione, tanto per alleggerire il ritmo della corsetta. In realtà scoprirete presto che tutti quei contraccolpi laterali sulle radici affioranti vi costringono a camminare come un genovese che si sforza di non consumare il parquet (questa, riadattata, è di Grillo, ndr). Ma quel presto sarà comunque troppo tardi.
Venerdì, rientrare a casa, prendere un treno per Lucca senza neppure farsi la doccia e, per celebrare degnamente la fine della prima settimana di lavoro full-time, consumare un aperitivo con l'amica italoamericana rintronata del vostro amante lucchese, l'amica stakhanovista che fa tre lavori e un dottorato di ricerca della fidanzata del vostro coinquilino nonché del vostro amante lucchese, altri soggetti a piacimento.
Trascinare l'aperitivo fino alle 23 circa. Possibilmente a base di negroni con angostura e quattrobianchi (se non l'hanno messo fuori legge).


Avere, durante le ore seguenti, 3+/-1 rapporti sessuali di cui almeno uno deve comprendere una doccia (no, la golden shower non conta), ma in modo tale che per le otto e trenta possiate essere al mercato generale dell'ortofrutta, sempre a Lucca.
Qui, contrattare sul prezzo degli ultimi 3,6Kg di melanzane lunghe d'aspetto non ottimo [io le ho prese a 1€/Kg]. Fatto ciò, preparare dei panini e andare al mare a Torre del Lago. Restarvi fino alle 18h30 o fino a scottarsi un po' le gambe, quindi affrontare la coda e rincasare. Andare alla coop, comprare 1,5 kg di sedano, 1kg di cipolle rosse, due lattine di olive nere cacerena snocciolate, mezzo litro di aceto rosso e due litri di olio per friggere. Al rientro a casa, farsi una doccia. Lavare le verdure possibilmente a parte. Cospargersi di crema idratante.
Procurarsi una ciotola grande, molto grande. Proprio grossa. Tipo l'insalatiera del pranzo di Natale, quella normalmente destinata ad accogliere scarola e radicchio per diciotto mucche svizzere e per la quale non è ancora stato progettato un frigo che l'accolga - frigo pur necessario visto che l'insalata natalizia resta puntualmente intonsa (e a ragion veduta, datosi che sotto Natale l'insalata sa di cartone pressato).


Tolti testa e culo alle melanzane, tagliatele a metà nel senso della lunghezza, e poi nuovamente a metà. Quindi a fette di circa 1,5cm. Quando ne avrete affettate circa metà, versate tutto l'olio in una casseruola o in una pentola per friggere che sia capiente almeno 5l.
Accendete il computer e sparate a tutto volume cose come Maracaibo e Robert De Niro's waiting. Indossate un grembiule da cucina. Si consiglia di restare in mutande bianche, maglietta e crema idratante, con sopra il solo grembiule da cucina.
Affettate la restante metà di melanzane. Quando avrete finito l'olio sarà alla temperatura ideale di 220°C. Controllate la temperatura dell'olio gettandovi dentro un tocchetto di melanzana. Schizzerà dell'olio. I decibel dell'urlo che tirerete quando lo schizzo vi ustionerà la mano indicheranno con precisione a quanti gradi è l'olio. Se la vicina chiama la polizia, l'olio è troppo caldo e dovrete abbassare la fiamma con la mano che vi resta.


Quando l'olio è alla temperatura desiderata, spalancate le finestre di tutte le camere, fate partire la ventola del bagno se non c'è una finestra, accendete la cappa, il ventilatore e anche l'aspirapolvere, quindi sigillate la porta della cucina: adesso siete pront_ per friggere. Prendete una schiumarola. Mettete un pugno di melanzane circa sulla schiumarola e immergetele nell'olio. Poi rifatelo rapidamente con un secondo pugno di melanzane. Lasciate che friggano. Considerate che, a 200gr per volta, sarà necessario ripetere quest'operazione per circa 16 volte. Le melanzane, che ogni tanto vanno mescolate, friggono in circa 15 minuti. Se avete iniziato alle 20, per le 24 avrete finito.
Nel frattempo, tra un lancio di melanzane e l'altro, mentre leggete i messaggi che vi lasciano su uno o due dei social network ai quali siete iscritti, cercando di non dimenarvi eccessivamente al rimo di 0303456 con la schiumarola in mano ché schizzereste olio per ogni dove, mondare il sedano.
Prima di mondare i sedani, approntate due ciotole la cui capacità, sommata, sia di almeno 1/5 superiore alla capacità dell'insalatiera gigante: vi disporrete, con abuso criminale di carta assorbente, le melanzane fritte. Un'eccellente alternativa è una scatola di scarpe, che assorbe l'olio abbestia e dà al fritto quel certo non so che che, dopo, si potrebbe rivelare il vero segreto dello chef per preparare l'agrodolce. Disposte strategicamente le due ciotole o scatole di scarpe o i tampax (manonlihoprovati quindinongarantisco) e i rotoli di carta assorbente, potrete mondare il sedano.


Il sedano si monda nel modo seguente: tagliatene il piede, separate tutte le coste, lavatele, per ciascuna costa tagliate le foglie e la cima sottile e callosa, poi fatele a fettine di circa 1cm, gradualmente più sottili man mano che la costa si fa più larga, al limite tagliate la costa in due o in tre per il senso della lunghezza, e fate bene attenzione ad eliminare i punti della costa da cui si dipartono i rametti secondari, ché son fibrosi da far schifo. Quindi questo chilo e mezzo di sedano va sbollentato. Si può sbollentarlo in due modi: a) lo mettete in casseruola e lo ricoprite di acqua, lo salate e portate a ebollizione lasciando che buona parte dell'acqua evapori, mescolando frequentemente perché non s'attacchi e bruci; b) lo mettete in una ciotola, salate, versate mezzo bicchiere d'acqua, coprite e infilate nel microonde per 4 minuti a 650W.
Poi, sempre tra un lancio di melanzane e l'altro, affettate le cipolle.


Per affettare le cipolle rosse è di estrema importanza che abbiate preso le opportune precauzioni oculari. Innanzi tutto, siate miopi, astigmatici o ipermetropi. Se siete presbiti non va bene. Quindi, trascorrete una giornata a mare con le lenti a contatto. E' importante che le indossiate prima delle 9 di modo che alle 19, al rientro, siano passate almeno dieci ore. Dopo dieci ore e una giornata al mare, i vostri occhi gridano vendetta al cielo, alla ionosfera e anche al vuoto interplanetario (dove nessuno sente il loro grido di vendetta ma solo il rombo dei motori a curvatura, i clacson di una intera carreggiata di autovetture laziali tuttora data per dispersa e intasatasi nell'indimenticabile ingorgo formatosi sotto la famosa nevicata dell'85 sul Grande Raccordo Anulare e, ma solo le domeniche verso le sette e quaranta, l'arrotino). A questo punto, per la buona riuscita di una caponata acrobatica, è cruciale accorgersi solo dopo avere acquistato tutti gli ingredienti e avere lasciato i 3,6Kg di melanzane a soffrire nel portabagagli di un'auto nera parcheggiata in spiaggia tutto il giorno in modo tale da averne anticipato la data di scadenza alla mezzanotte del giorno stesso, di avere dimenticato la custodia degli occhiali - e quindi, va da sé, gli occhiali medesimi - sulla mensola del bagno dell'amante lucchese. Alle 22, i vostri occhi assomigliano più o meno a due chicchi di uva passa. Dopo che un pipistrello dagli occhiali [chi altri? (qui per approfondire)] li ha mangiati e ricacati.
Da qui in poi il numero è solo per professionist_ assoluti_, ore e ore di scuola circense per corrispondenza e almeno venticinque anni d'esperienza nel settore della frittura, del tipo che sapete anche la ricetta per preparare l'aria fritta.
Siete a metà della frittura di melanzane e dovete, contemporanamente, seguire la frittura, prestare orecchio ai sedani che si sbollentano, trattenere la sudorazione che rischia di fare condensa sotto le tre dita di crema idratante che vi siete dati sulle gambe ustionate, ancheggiare a ritmo della macarena e affettare 1Kg di cipolle rosse in striscioline sottili sottili mentre piangete come Audrey Hepburn perché il mix di vapori di cipolla, lenti saldate alle cornee e nube di olio fritto vi sta facendo fumare gli occhi come se vi stessero esorcizzando nonostante abbiate cercato di evitare i fumi urticanti girando la testa come Linda Blair e facciate esattamente le sue stesse smorfie superandola però  largamente in sconcezze e blasfemia.
Perché una scuola circense per corrispondenza? Perché se avete seguito il corso alla scuola radio elettra molto probabilmente morirete tentando di affettare cipolle - e il vostro cadavere non verrà mai trovato, poiché rapidamente dissoltosi sotto l'effetto combinato dell'olio bruciato e della cipolla stessa, non resterà che un vago odore di sedano arrosto (dopotutto il mancato ritrovamento del cadavere in caso di morte è un ingrediente fondamentale di qualsiasi sport estremo meritevole di tale aggettivo). Come mai? Il motivo, ovviamente, è che l'esatta tecnica circense per portare a termine questo compito a fronte della triplice interruzione (per mescolare le melanzane, mescolare il sedano e passare al successivo giro di melanzane da friggere) va sempre in onda mentre siete in galleria.
Ora che ho scritto un paragrafo del cazzo per motivare la didattica epistolare possiamo proseguire.
Prendete la pentola da 10l. Se non avete una pentola da 10l vuol dire che le vostre doti culinarie sono insufficienti per realizzare una caponata acrobatica. Inoltre, se stavate già cercando di fare la caponata acrobatica e scoprite solo adesso che vi serve una pentola così grande e non l'avete, allora meritate di morire per il solo fatto di esservi ritenut_ così al di sopra del resto dell'umanità da potere svolgere le istruzioni senza averle lette prima fino in fondo - cosa che è: a) un errore per il quale avrebbero dovuto bocciarvi all'esame di seconda elementare; b) un modo implicito per darmi dell'Ikea supponendo che una caponata acrobatica sia come un qualsiasi vaktørpul componibile; c) un peccato di hybris per il quale ogni religione che si rispetti commina la pena capitale. Metteteci dentro tutte le cipolle così faticosamente affettate e tipo mezzo bicchiere d'olio d'oliva. Soffriggete. Con tipo un bicchiere di vino bianco.


Mentre cambiate le melanzane all'olio, mescolate i sedani, rosolate le cipolle, ballate il twist e trattenete la sudorazione, dovete anche aprire quelle lattine di olive, sgocciolarle e non dico tagliarle a rondelle ma almeno a metà - sorridendo. Che per 450gr di olive fa un casino di tagli da fare. Per favore, niente caponata al sangue, grazie.
Già che ci siete, mettete a sgocciolare i capperi.
Poi unite il sedano alle cipolle, aggiungete le olive e i capperi, prendete un'altra pentola, versateci dell'acqua calda, un pugno di sale grosso, dell'amuchina e fateci bollire i vasetti che non avete avuto il tempo di sterilizzare nel corso della settimana. Ricordatevi che vanno sterilizzati anche i tappi. Per sicurezza, quando avete finito asciugate il tutto nel microonde. Se qualcosa sopravvive, si tratta di qualcosa che vi avrebbe uccis_ comunque e che, in ogni caso, stermineebbe l'umanità pochi giorni dopo la vostra morte, quindi non ha senso preoccuparsene.
- ok, potrebbe farvi soffrire atroci dolori senza poi avere la pietà di uccidervi e invece ridurvi come Renzo Bossi, ma per uno stipendio da migliaia di euro al mese chi non è disposto a soffrire un po'?

A questo punto, è circa mezzanotte. Prendete l'aceto. Lo so, la tentazione è quella di suicidarsi bevendolo tutto alla goccia, ma resistete, vi prego, e mettete su Chick Habit. Fate sciogliere nell'aceto cinque cucchiai colmi di zucchero. Tanto è quattro ore che mescolate roba, mescolate anche quello. Tra una mescolata e l'altra dovreste aver finito di friggere tutte le melanzane. La carta unta d'olio somiglia più o meno alle foreste costiere del delta del Mississipi unte di petrolio. Diluite il senso di colpa pensando che la batteria del vostro cellulare è molto peggio e, alla fine, non si mangia. Ma poi non avete mica il tempo di perdervi un cazzate. Adesso dovete prendere il tubetto di concentrato di pomodoro che avete in dispensa e metterne un cucchiaio colmo con le cipolle, i sedani e tutto il resto. Se non avete del concentrato di pomodoro prendete 250ml di salsa di pomodoro e concentratela. Per i motivi di cui alla pentola da 10l, non starò né a dire che non potete non avere del concentrato di pomodoro né che non potete non sapere come si fa.
Perché il concentrato? Perché i sedani e le cipolle sono pieni d'acqua. Il pomodoro ci serve solo per il colore (cazzo volete che faccia un cucchiaio di concentrato in 6 Kg di roba?). Se mettete la salsa, finite con l'aggiungere ancora dell'acqua, con il risultato che poi le melanzane vi si ammosciano - e allora che cazzo le abbiamo fritte a fare in 16 micropassaggi perché la temperatura dell'olio non scendesse troppo al momento dell'immersione? - e poi, quando mescolerete, si spappoleranno. Al contrario, il concentrato assorbe acqua. E meno acqua c'è meglio è.
Salate. Salate tenendo a mente che le melanzane, che costituiscono oltre il 50% del totale, non sono state salate.
Se avete fritto facendo cose come salare l'olio... mio dio non ci voglio neppure pensare. E poi, come notate dal crescente numero di cazzi seminati per le frasi, inizio anche ad essere stanchino.
Unite tutto. Cioè prendete tutte le melanzane fritte e mettetele nella pentola.(*) Mescolate, assaggiate di sale, correggete se è il caso. Sciacquatevi la bocca e assaggiate l'agrodolce di zucchero e aceto. Se dopo che l'aceto v'ha strizzato tutto dalla punta della lingua ai lobi delle orecchie capita che il vago retrogusto dolce vi suggerisce la pericolosissima idea di prendere un altro cucchiaio di questa mistura, allora vuol dire che l'agrodolce è venuto a puntino. Non bevetene, ovviamente, o fate la fine del moscerino(**). Se vi fa schifo e basta dovete mettere altro zucchero. Se ne berreste come fosse negroni allora manca l'aceto.
Mescolate con delicatezza. Assaggiate per correggere di sale, zucchero o aceto. Avete cinque minuti. Dopo cinque minuti è evaporato troppo aceto e lo zucchero ha iniziato a caramellare e tutto è perduto.
Prima che si perda, spegnete il fuoco e mettete nei vasetti. Colmate ogni vasetto, tappate e mettete sottosopra. Poi potete anche concedervi di andare a dormire senza farvi una doccia.
Tanto domani, quando il vicinato imporrà lo sfratto perché avete appestato un condominio il sabato notte aggirandovi per casa in mutande con la musica a tutto volume, l'odore pungente che emetterete provocherà quelle espressioni di disgusto presso la tizia antipatica della porta accanto che saranno l'ultima soddisfazione che vi potrete togliere.

Poi fatemi sapere com'è andata a finire.
sempre vostro,
si-culo

(*) Le melanzane e i sedani, puliti, fanno circa 4,5Kg. Con le cipolle e le olive si arriva quasi a 6. Poi l'olio, l'aceto, lo zucchero... si sta sui 7 Kg. Questa informazione era deducibile dall'inizio. 7Kg di cose fatte per lo più di acqua (le verdure lo sono, queste verdure in particolare, olive a parte) occupano circa... lo spazio di 7l (sono equivalenze da terza elementare). Che con le necessità di rimescolamento e il volume extra dell'aria intrappolata nelle verdure stesse fa sì che ci serva, appunto, una pentola da 10l. Solo se l'avevate già calcolato e, quindi, eseguendo la ricetta passo-passo in lettura non siete stati colti in contropiede, solo e soltanto in questo caso potete concedervi moderate manifestazioni di hybris.
(**) Lo zucchero attira il moscerino, l'aceto l'ammazza. Se in una bottiglia, funziona per vari parassiti degli alberi da frutta.

Particolari di possibile effetto comico lasciati da parte per sopravvenuto tunnel carpale:
- vantarsi per avere scritto finalmente un post più lungo della sidebar;
- rilevare che il numero medio di parole per frase e la struttura della subordinazione rendono questo pezzo, a un'analisi puramente quantitativa del testo, la cosa più simile alla Critica della ragion pura dopo La Certosa di Parma e i comizi di Vendola;
- compiacersi della presenza di una frase che condensa il maggior numero possibile di negazioni in rapporto al numero totale di parole;
- prostituirsi presso chi legge rilevando come l'indice di leggibilità di Word indichi probabilmente in 32 il numero di anni di studio necessari a comprendere questo testo, cosa che farà sentire chiunque intelligentissimo;
- ironizzare su come sia possibile mescolare dolcemente chili e chili di roba fritta e stufata;
- ribadire con frequenza da tormentone che tutto questo si svolge il sabato sera, un caldo sabato sera di giugno, altro che saturday night fever, che è l'ultima frontiera del sabato alternativo o l'unico modo per essere completamente ubriachi e passare l'alcol-test, etc...;
- fare la tirata d'orecchi preventiva al prevedibile saccente che obietterà come non si possa gioire affatto della diminuzione di acqua quando si aggiunge il concentrato di pomodoro perché la quantità di acqua resta sempre la stessa gridandogli nelle orecchie fino a fargli icrinare il martelletto che si parla della quantità relativa e non di quella assoluta di acqua, ovviamente, e osservando che la sua è una testa rubata alla metallurgia, sottintendendo neanche troppo velatamente che la si può usare come incudine;
- vv.ee.

13 commenti:

  1. ti amo.
    Ora però voglio assaggiare la caponata.

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  2. ho dei brividi sulla schiena per averti avuto in casa mia, senza essere consapevole del rischio che correvo.

    io metto 0303056 sull'ipod e vado a ordinare da sicilia in bocca.

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  3. mhm..per chi si brucia pure coi sofficini forse non è il massimo...vale lo stesso ballare davanti alla cucina facendo il sugo? e comunque rispetto per te!
    ransie

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  4. neomi cara, lo sai che io apprezzo molto l'amore interessato.
    ma c'è un problema
    tu mi ami, e io ti amoù
    tu vuoi la caponata
    se te la do, cosa ci guadagno? (visto che il tuo amore l'ho già, tu hai il mio e su questo versante siamo pari e patta?)

    Oscaruccio, darling, sai che non oserei mai in presenza dell'Augusto Giulio tentare i 3 +/-1 rapporti sessuali in una sola notte con te. Però se vuoi domattina verso le 6.40 ti do un colpo di telefono :-)

    Grazie ransie, chiunque tu sia. Ballare davanti alla cucina mentre fai il sugo vale come esercizio di apprendimento. La prossima settimana, prova con un sugo di piselli che richieda lo scongelamento e la cottura parziale dei piselli a parte, in simultanea con il sugo.

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  5. felice di un mantenimento di sicularità anche a distanza, al di là del blog, fondamentale per la mente e per la panza. Ma soprattutto: esiste veramente l'indice di leggibilità di Word che indica il numero di anni di studio ecc ecc? wow. voglio mettere un pezzo di rancière e vedere che dice.

    grandissimo guglielmo tell e grazie

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  6. che domande..sono un cartone giapponese anni '80! :-) (però credo trasmesso solo nel lazio). altri suggerimenti alternativi al sugo coi piselli, che non mi aggradano? sì, detta così sembra tipo la rubrica 'chiedi a suor germana'..

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  7. Flesch-Kincaid. L'indice, nelle statistiche sul testo (conteggio parole e affini). Però metticelo in francese, non in italiano. In italiano le parole hanno troppe più sillabe che in inglese, e questo manda gli indici in vacca. Col francese va già un po' meglio.
    Ah, cqm chepppalle 'sta storia del mantenimento di sicilianità... l'altro giorno ho fatto un piatto davvero euromediterraneo: polenta al forno con melanzane fritte, curry, gorgonzola e piselli.

    Vabbe', passiamo a ransie, va... dunque tesoro, che dirti? A parte che esistono formule meno da casermone per fare coming-out lesbo che "i piselli non mi aggradano", ieri sera la fantasia corrotta del mio coinquilino mi ha indotto a produrmi in un sugo di fiori di zucca non male.
    Per 5 persone, di cui un celiaco e due vegetariani:
    750gr di pasta di mais da cuocere normale, a parte che la devi mescolare in continuazione
    una cipolla rossa di medie dimensioni
    250gr di ricotta
    100 gr di gorgonzola
    una tazzina di salsa di pomodoro
    una quindicina di fiori di zucca

    Soffriggere la cipolla tagliata striscioline sottili (ma non sminuzzata come nel battuto) in olio e un po' di burro. Quando inizia ad appassire, aggiungere il sale e del vino bianco. Quando la cipolla assume un colore rosa omogeneo, aggiungervi i fiori di zucca tagliati grossolanamente (grossolanamente NON significa interi o a metà!) e, poco dopo, quel po' di salsa di pomodoro. Lasciare andare per qualche minuto mescolando spesso. A questo punto aggiungere la ricotta a forchettate, mescolare perché si distribuisca - non c'è speranza che si fonda - e poi fare uno spazio al centro, in corrispondenza del fuoco, e metterci il gorgozola - me messo lì fonde rapidamente. Amalgamare un po' e spegnere.
    Unire il sugo alla pasta.
    Mangiare.

    Suppongo che non serva specificare che sarebbe meglio bere in tavola lo stesso vino bianco usato per sfumare il soffritto.

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  8. guarda, niente casermone caro mio...intendevo proprio la verdura! e mi pareva scontato visto che parliamo di cucina:-)

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  9. ...mi sorge il dubbio: la tua era una battuta e io non l'ho capita?

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  10. mi prostro.
    ...ma.
    abusi di microonde. Io cerco il pelo nell'uovo della tua virtù multiforme (radiocronaca e azione) ma davvero: il microonde è l'arma del demonio. (o di madreteresa, a seconda dell'educazione ricevuta)

    i miei occhi se avessi inflitto loro metà delle cose che tu hai inflitto i tuoi sarebbero usciti dalle orbite cercando riparo nella vaschetta zozza della tartaruga.

    (3+/-1? Ho letto bene? Sticazzi.)

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  11. ransie... oh ransie... era solo una frase ambigua tra frasi ambigue, e poi vediamo l'effetto che fa; tanto non è mica come liberare leoni in città.

    quanto a te, Sandra mia, basta con questa reprimenda antitecnologica, basta, ve ne prego.
    IL MICROONDE FA RISPARMIARE UN CASINO DI TEMPO
    certo, se ci metti la plastica non è sano, ma cribbio, il VETRO non rilascia sostanze tossiche; il vetro è SABBIA, tanti granellini di sabbia vicini vicini.

    (3+/-1, sì, per tenersi sulla media settimanale di 3, che mi pare salubre)

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  12. eh...che ci guadagni....e la surpraizzz 'ndo la vojamo mette, eh????

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  13. si vede che ho ancora da imparare sulle possibili declinazioni ambigue di frasi innocenti :-) detto ciò, se ci sei ci incontreremo, senza conoscerci, a napoli!

    quella a cui non aggradano i piselli-ortaggi

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