7.11.07

-33 La rubrica letteraria, oggi inconsueta

Ultimamente, si sa, ho cambiato letture. O meglio, la mia antica (?) passione per la fantascienza mi ha nuovamente risucchiato e così mi dedico sempre più spesso alla lettura de Il Giornale, che credo sia edito da Fanucci.
L'ultimo racconto di Marcello D'Orta merita certamente una recensione.
La narrazione straniante ha per lugubre cornice un'Italia percorsa dalla violenza, trascinata nell'anarchia e nel caos, dove la ragione si piega ai fini più delittuosi e la premeditazione del crimine occupa le menti di ogni cittadino. La magica penna di Marcello D'Orta ricrea in pochissime righe un'atmosfera da psico-thriller con risvolti horror che vede al centro della scena un'insegnante. Ella è al contempo ottusa esecutrice della volontà burocratica {"L’antologia adottata («Libri di bordo 2» edito dalla Sei), a pagina 233 suggerisce come esercitazione:" è una frase spropositatamente kafkiana} e malvagia plagiatrice di giovani menti {"sprona dunque l’alunna a elaborare un piano per assassinare un compagno antipatico o un professore noioso (magari un insegnante di religione, un prete o una suora: non è specificata la materia e c’è ampia libertà di scelta tra il corpo docente)" è come leggere Ann Radcliffe posseduta da freddo sadismo}. L'indefinizione di quale sia la scuola e la voluta omissione di un nome per l'insegnante sollecitano nel lettore una generalizzazione psicotica senza pari che si avvolge a spirale con il tema horror-thriller. La conclusione felicemente epistolare {"In una società dominata dalla violenza, ci si mettono pure i vostri insegnanti. Consideri se sia il caso di sopprimere - pardon - sospendere quel professore"} maschera sotto un velo razionalizzante l'angosciante sensazione che Agatha Christie e Arthur Conan Doyle abbiano commesso ogni delitto che narrano e Lucarelli vi stia aspettando dietro il prossimo angolo, sulle scale della metro, nel ripostiglio di casa vostra, con un tampone imbevuto di etere.
Ancora una volta il D'Orta conferma il proprio talento nel far sì che le angosce del racconto si riversino nella vita reale fino a scompaginarla.

{il racconto può essere letto integralmente qui}


6 commenti:

  1. maddai!!!! non scherziamo con le cose serie, altro che fanucci il giornale è edito da kowalski ed è evidente che sotto le mentite spoglie di D'Orta si celano Gino e michele

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  2. @imprecario: Gino&Michele dietro D'Orta? - ok, detta così è proprio orgiastica...
    Gino&Michele sotto mentite spoglie animano D'Orta?! mumble... guarda, secondo me la tua tesi non regge: il pezzo non ha niente a che vedere con il mondo reale. L'autore ha palesemente inventato tutto. La satira tipica di Gino&Michele deve offrire un qualche appiglio, un aggancio alla realtà. Quel racconto invece è *evidentemente* fuori dal mondo.
    A meno che... a meno che non si stiano reinventando - e visti i malatempora che currunt non li biasimerei.
    Indagherò!

    nw, tesoro, cos'è che ti rende così poco loquace?

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  3. don't worry, darling...
    "care amiche" in visita, aperitivo signorile al ritz, poi pranzo grottesco: normal woman, dopo uno squisito soffiato di pecorino su crema di pere, ha degustato prelibati fagottini ripieni su un letto di raffinate verdure scottate. Si è infine dedicata ad un succoso controfiletto con rosmarino e pepe nero in grani, per terminare il lauto pranzo con un raffinato dessert (anch'esso soffiato) a base di ricotta e pere...una vera favola....
    ahilei, a nulla è valso il caffe di fine pasto: ormai satolla (e felice) ha vagato per le vie pisane tentando di digerire quanto le basta a campare, in termini di kilocalorie, almeno fino al weekend, nell'attesa di condurre le "care amiche" all'aeroporto galileiano, per poi dirigersi alla propria dimora, dove ha goduto appieno della quiete e di un paio di episodi del DrHouse...
    tutto questo per dire, insomma, che di scrivere un romanzo, davvero, ne aveva poca forza...ma grazie al il suo apparato digerente modello schiacciasassi, ella, come si può notare, ha già ripreso vigore.
    Sperando, con queste righe, d'aver degnamente adempiuto al suo dovere (che poi per lei è sempre un piacere), ella s'accinge a salutare, augurando la buona notte.
    Avec mes meilleurs salutations

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. darling,
    ma cosa mai hanno scritto questi cattivoni da indurre te, apologeta del libero pensiero, a cassare il loro commento??

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