13.5.10

il tempo

"bisogna non avere nient'altro da fare per fare una cosa simile"

(tipo dipingere quadri astratti o studiare i padri di Deleuze)
non so se l'arte sia figlia dell'essersi liberati dalle necessità del quotidiano, ma la chiave dell'emancipazione e della riappropriazione del tempo, dell'emancipazione dal lavoro - e non solo quindi del lavoro - è anche la sua gabbia cognitiva. Pensate: a chi sentite di potere attribuire quella frase di senso comune?

ipotesi di lavoro per una fenomenologia del giudizio di "perdita di tempo"

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