L'antefatto è che Alemanno ha chiesto a un'associazione di non partecipare alla fiaccolata che si è svolta a Roma venerdì 25, quella "contro ogni razzismo". Il motivo è che la partecipazione di questa chiacchierata associazione avrebbe potuto innescare tafferugli o disordini. Vari esponenti del PD e del mondo GLBT hanno condannato questa presa di posizione di Alemanno, dicendo che chiunque, in uno spirito largamente bipartisan, doveva poter partecipare.
Un comunicato assai simile a questo è in effetti apparso in data 24 settembre su
. Quella sera si svolge la fiaccolata romana - già adeguatamente commentata
.
Il giorno dopo,
si annuncia l'incontro con Paola Concia:
“Spente le fiaccole, resta la nebbia fumosa dell’ambiguita’ e dell’ipocrisia dei finti tolleranti. Alla luce del sole, invece, la proposta di Cattolibera Italia di un tavolo di confronto propositivo, al quale invitiamo Paola Concia, unico politico che in materia alle chiacchiere ha preferito i fatti”. Lo afferma in una nota Massimo Carletti, di Cattolibera Italia.
In particolare, l’associazione presieduta da Gianluca Iannone invita la relatrice della legge contro gli atti persecutori e contro la discriminazione e la violenza determinate dall’orientamento sessuale o dall’identita’ di genere a partecipare al tavolo che "vedra’ la luce presso Cattolibera mercoledi’ 30 settembre”. Un invito, prosegue Carletti, ”esteso a tutte quelle componenti che attivamente s’impegnano nella lotta per i diritti civili, senza alcuna pregiudiziale di carattere politico ed ideologico”.
”Nel confronto, Cattolibera Italia illustrera’ le sue posizioni, cosi’ come esplicate nel programma ben visibile da tempo sul sito ufficiale dell’associazione. Ci aspettiamo – conclude Carletti – una partecipazione fattiva e propositiva di quanti, nel mondo GLBT stanchi di parole senza seguito e falsa solidarieta’ di facciata, vogliano lanciare un segnale di discontinuita’ con l’inconcludenza della solidarieta’ a gettone”.
Devo fare una premessa importante: non ho capito perché c'è stata una fiaccolata a Roma. O meglio, mi fa molto piacere che a Roma finalmente migliaia di gay siano scesi in piazza contro il razzismo, ma mi manca il nesso con gli episodi di bracconaggio anti-gay. E con ciò
non voglio sollevare perplessità sul fatto che l'omofobia sia stata rimossa dai motivi per cui s'è fatta la della fiaccolata. Ovviamente,
non voglio sostenere che la scelta simbolica ed estetica della fiaccolata è una scelta vittimista,
né voglio dimostrare che la retorica della vittima è connivente con quella del maschio protettore - nei molteplici sensi del termine "protettore".
Invito, invece, a fare un'operazione semiotica di vecchissimo stampo: togliete "Cattolibera" e mettete "Casapound". Perché, care siculotte, i comunicati stampa sono reali, e sono stati diffusi da Casapound.
Ditemi, avevate già riconsiderato tutte le vostre opinioni sui cattolici? E, adesso, non riconsiderate forse quelle sui fascisti?
Sul rapporto tra (neo)fascismo e gay si potrebbero dire molte cose e sollevare molte obiezioni. Ma
non rievocherò Svastichella,
né domanderò come sia possibile distinguere fascisti buoni e fascisti meno buoni. Potrei dirvi di andare a leggere la pagina di wikipedia dedicata a Casapound, ma
non ho intenzione di intavolare una lezione di storia che spieghi cos'è Cinghiamattanza e come i fasci gareggino dandosi cinghiate anziché schiaffi del soldato. E
non mi sogno neppure di fare il pelo al senso di coerenza del PD rilevando che è un po' strambo protestare per il regime di censura stampa e andare ai tavoli con quelli che fanno irruzione negli studi di RaiTre perché ce l'hanno con Federica Sciarelli.
Però, guardate piuttosto com'è scritto bene quel comunicato, come sono misurati i toni e condivisibili i contenuti. Vorrei analizzarlo, mentre cambia pelle e passa da vittima estromessa ad additatore d'intolleranza a giudice pacificatore. Quanto ci convince? Sì, basta con le parole!, basta con la solidarietà a gettoni! Vogliamo dei fatti! E se Cattolibera promette fatti, intavoleremo tavoli con Cattolibera. O Federcasalinghe. O Casapound.
Che differenza c'è tra Federcasalinghe e Casapound, se entrambi nel loro programma sostengono di volere difendere i diritti civili di ciascun cittadino e di essere contro ogni discriminazione?
Già, che differenza c'è? Non è forse vero che entrambi richiedono più tempo libero retribuito per le donne lavoratrici di modo che possano stare a casa a badare ai figli? Be', non del tutto. Questa è una proposta che forse la Federcasalinghe non sottoscriverebbe. Il PD però sì.
No, non sto giocando al gioco di fare assomigliare il PD a Casapound, davvero. Ma voglio sinceramente chiedere com'è possibile che Casapound sia un interlocutore così importante per il mondo LGBT e per Paola Concia. Mettiamo che facciamo il tavolo con Casapound, e che Casapound dice che è d'accordo con i matrimoni, la sanità, l'eredità e tutto il resto. Poi il PD si allea con Casapound alle prossime elezioni? Evidentemente no, perché Casapound in termini di voti non conta un cazzo. Poi l'Arcigay stende tappeti rossi ai fascisti? Evidentemente no, perché l'ha già fatto - facendoci anche una grossa figura di merda, perché i tappeti erano sporchi di tutte le sborrate di quelli che sulle foto di modelli in uniformi delle SS si erano fatti un sacco di seghe, ma questa sarebbe una digressione lunghissima e
rimando nuovamente al buon Fastidio.
Allora, Paola, in che termini Casapound conta? Cosa ci dobbiamo far perdonare dai fascisti? Che bisogno c'è di saltellare attorno a Casapound? Il punto è che siamo intolleranti, che non tolleriamo i fascisti, e che siccome chiediamo tolleranza ci sembra di essere in contraddizione quando diciamo che con i fascisti noi non ci vogliamo avere niente a che fare. Chiaro che quando dicono le cose che dici tu, e le dicono meglio, ti mettono un po' in difficoltà.
Ohhh! I fascisti dicono che non si devono discriminare i froci? Ohhh....!
Tanto per cominciare, sarebbe interessante uscire da questa fase di stupore inebetito. Dopo quindici anni passati a smentire Berlusconi, uno dovrebbe essere abituato a smentire le chiacchiere di chicchessia. O alla LuridaChecca-Under25Inside(TM) manca un Travaglio che si occupi di fascisti? [La risposta, purtroppo, è che "Sì, manca, e non solo alla LuridaChecca"]
Poi bisognerebbe, differenze alla mano, capire esattamente cos'è che volevamo dire noi. E cosa vorrebbero dire loro. I due comunicati riescono a omettere un particolare cruciale, di quelli riservati ad abili solutori. Casapound non
appoggia niente.
Ora, nel linguaggio politico novecentesco i termini andavano misurati con cautela. (Per questo ci sono nei comunicati tutti quei grassetti aggiunti da me). Persino
appoggiare una cosa non era proprio lo stesso che
condividerla. Ma qui siamo ben oltre:
illustrare le proprie posizioni o il proprio programma è ben altra cosa che
discuterlo. E ancora, non è forse vero che un
tavolo è l'ennesimo momento di discussione e chiacchiericcio? l'ennesima manifestazione di interessamento a gettoni? cos'è che mi dovrebbe convincere del fatto che i fini di Casapound non siano elettoralistici e propagandistici quanto quelli dei vari... gay e lesbiche che
non sono scevri da pregiudizi? per quale motivo Casapound vuole discutere le proposte di Paola Concia anziché assumerle e promuoverle? E perché sarebbe meglio parlarne con Iannone anziché con me?
Il passaggio sullo "scevri da intolleranza e sfruttamento della causa" è rivelatore. Riscritto in italiano da fruttivendolo, suona così:
Ehi, io non sono gay, ma ti difendo perché hai ragione. Non come quel gay che dice che è dalla tua parte solo perché è gay. Io non ho interesse a essere gay. Io non faccio carriera perché sono gay. Io sono dove sono perché sono bravo, non perché sono gay. Quindi di me ti puoi fidare.
Se pensate che questo discorso sia sensato, allora scagioniamo subito Wanna Marchi. Se invece siete
d'accordo con questo discorso, è bene che facciate i conti con il vostro risentimento. Perché solo il livore più nero può convincervi che gli errori politici dei maggiorenti del mondo gay siano stati dettati esclusivamente dal carrierismo più becero - o, peggio, che solo mantenendo i gay in uno stato di necessità perpetua avrebbero tenuto il loro posto.
Ora scusatemi, ma dovrei un momento alzarmi dalla sedia e andare ad uccidere tutti quei disgraziati che dalla minchiata colossale del disinteresse e delle cose fatte gratuitamente e dei doni politici e degli scambi felici ci hanno portati fino a qui.
Postilla: alcune cose si fanno per amore. Tutto il resto si fa per interesse (più o meno esplicito).
Non a caso la MasterCard ha provato a prendere il posto dell'amore in una famosa serie di spot.
E dubito che i fascisti ci amino. Certamente non amano me.
Poscritto snob: ma per capire di essere dinanzi ad una captatio benevolentiae bisogna aver fatto il classico o basta essere nati e cresciuti in qualsiasi città del Sud di Talia?