13.8.09

-11 Post a vanvera (sei sempre a un link dalla solita lurida checca)

Prima o poi pubblicherò un libro di racconti per il solo gusto di intitolarlo "Il libro omonimo", così ogni volta che verrà citato il racconto, non so, "Giacomo Bonfiglio, musicista" diranno che è tratto dal libro omonimo, e la gente penserà che io abbia scritto tanti libri quanti racconti.
Lo so, l'hanno già fatto i Powerillusi con un CD, ma appparte che chi siano i Powerillusi lo sappiamo solo io e le Sorelle Bandiera, va detto che con i libri di racconti il trucco funziona meglio, perché i libri di racconti prendono spesso il titolo da uno dei racconti ivi contenuti.
Premessa questa impellente astrominchiata su cui meditavo sotto gli oleandri rosa che mi separano dalla coop (*), passiamo a un'altra.
Sempre per la serie frammenti di autoanalisi, oggi riflettiamo sul drammatico fallimento sociale dello scrivente e sulla sua drammatica e perversa repulsione per qualsiasi cosa abbia a che fare con la riconoscibilità, la tracciabilità, la ripercorribilità e in definitiva quell'ingrediente chiave del successo nel mondo capitalista che è l'autorialità.
Oggi, care le mie siculotte {scusate, Zero ha i sorcini, Scotti le letterine, anellidifumo gli anellidi, vorrei capire perché non posso avere delle fantastiche siculotte [madonna avrà i madonnari? no, perché i groupies di madonna si chiamano froce(***) under25inside™ (e anche outside giacché, come per la sacra sindrome, solo lo studio dei pollini fossili intrappolati tra le pieghe dei loro villi rettali potrà fornire indizi utili a collocarle nel tempo - sempre che altri indizi non rivelino che quando parlano della loro ex-amica Elisabeth intendono proprio Elisabetta Prima, "ex-" solo in quanto cadavere, perché loro non ci hanno mai litigato: non c'era msn!)]} oggi, dicevo... ma secondo voi, visto che ho così tante personalità, quando mi interrompo ho il diritto/dovere di arrabbiarmi con qualcuno?
Insomma siculotte mie, oggi si fa sociologia improvvisata da quattro soldi. In breve, la storia è che stavo esplorando il significato di questo messaggio inquietante che mi appare sulla bacheca di Blogger e che dice che ho un lettore fisso. Trattasi di Oscar. Navigo un po' gli altri blog di cui Oscar è un lettore fisso, e bon, morta lì.
Senonché poi leggo anche i commenti all'ultimo post di finOcchio e, a parte il solito larvotto, clicco su questo Gipris, e pare che sia un niuiorchese. Senonché clicco sul profilo sperando di vedere un po' meglio la foto di 'sto tizio che mi era parso discreto (frattento avevo scoperto che sta a Firenze) e ci trovo che ha due amici, di cui uno è uno dei blogger seguiti da Oscar, tale Marmoezucchero.
Il mondo è piccolo e le froce che si leggono a vicenda online sono sempre le stesse. You're just one click away from the closest queer. Non si scappa. All'epoca di TheDutchess mi trovai a scoprire il blog del fu nadir-motel, da cui poi esseri virtuali a cascata, in una struttura quasi chiusa che partendo da VanityHair e passando per senhal e insy_loan (che linka marmoezucchero) arriva a larvotto (che ha un trombi come goodasyou e che linka elfobruno, castellidirabbia, un cacciatore di orsi fiorentino che si chiama labinero e ha profili sconci in tutti i siti di profili sconci, e il solito marmoezucchero) e il fu alebino, tornando su anellidifumo, che poi è il blog preferito della bidella del forum di gay.tv. Praticamente tutti costoro linkano finOcchio, che li linka a sua volta. E goodasyou linka los tres novios che linka gattopesce che è linkato da VanityHair, che mi aveva intravisto in qualche commento a nadir_motel e aveva preso a commentarmi fisso ma con il quale ci siamo persi di vista quando ho dismesso i panni di TheDutchess - che, per chi se lo sta chiedendo cercando da qualche giorno cose come "dutchess vocabolario" e affini, è un'inesistente femminile di Dutch, termine inglese per gli Olandesi, che mi sembrava appropriato in quanto all'epoca stavo ad Amsterdam e inoltre si legge quasi come duchess, duchessa.
MA QUANTO CI PIACERA' A NOI FROCI LEGGERE I DIARI DI TUTTI GLI ALTRI FROCI?
Ci piacerebbe forse meno se leggere quello che fanno gli altri non fosse sinonimo di farsi i cazzi degli altri?

Ora, a parte una necessaria riflessione sui nomi dei blogger - da qualche parte c'è anche blu di metilene, una specie di antiparassitario per itticoltura; attendiamo Permanganato di potassio, il blogger altrimenti noto come tetraossomanganato (VII) di potassio - direi che ci vorrebbero le seguenti cose:
- una bella mappa, così vediamo quanto siamo vicini vicini vicini
- un'analisi stilistica e delle ricorrenze, così scopriamo che, con una, stabile eccezione, scriviamo tutti le stesse cose (Madonna&popstar, abbigliamento, colloqui di lavoro, rapporti erotici e/o sessuali, politica gay rivendicazionista del mio non dico cosa ché sennò s'offende), con la stessa (falsissima) autoironia del menga, gareggiando a chi è che trova le frasi e gli accostamenti più sbellicosi
- la dimostrazione psicanalitica che oltre la metà dei commenti che circolano sono, in realtà, pompini

Cioè, minchiazza lurida, è un paesino popolato da cloni narcisisti o che?
Ok, okay, ora la smetto di tirare proterve secchiate di varechina. Però aveva ragione quella santa donna di Ol'ga Rozanova. O sarà che l'ho letta che ero troppo giovane e mi sono fatto definitivamente traviare. Fatemi finire di sfogare, dunque. Non pretendo che ciascun blog abbia una cifra. Non pretendo che ognuno faccia lo specialista di qualcosa, né che si finga di non essere, in ultima analisi, comunità. Ma mentre rivendico il mio diritto a non essere riconoscibile mi accorgo di stare su un satellite, di orbitare lontano da questa specie di pianetino dove tutti bene o male si conoscono e dal quale io mi ritraggo ma attorno al quale comunque orbito. Non voglio essere riconoscibile come "facente parte di...", perché poi scatterebbe l'adeguamento al canone, la normatività del dover fare le cose in un certo modo in quanto "facente parte di...". Né tantomeno voglio dipingere cento volte lo stesso quadro, dare sempre le stesse pennellate, allo stesso modo, con quello che è uno stile riconoscibile. Cercare di essere, semmai, riconoscibile per una tensione a cambiare il modo in cui faccio le cose sarebbe da complessati di superiorità? Sarebbe autoingannarsi e credere di superare i limiti?
(Cambiare pelle/blog in questi anni mi ha fatto andare in questa direzione?)

(*) All'andata; al ritorno pensavo che i servizi segreti cinesi devono essere fòrti assai e particolarmente segreti, visto che non so manco come si chiamano. Altro che KGB! Anche perché provate a ricordarvi Guojia Anquan Bu, abbreviato in Guoanbu. E poi provate a dire "Da Ouagadougou a Guoanbu www mi piaci tu(**)", etc...
(**) La prima parte riprende da Rimini a Ouagadougou, di Lu Colombo, che è quella di Maracaibo. La seconda è dei Gazosa, scoppiettante successo pop estivo succeduto al premiato singolo sanremese Stai con me (forever) - perché Sanremo è Sanremo? (adesso rileggete la frase sibilando come vipere)
(***) Ma secondo voi, se chiedo alla Crusca "Il femminile plurale di frocio è froce o frocie?", mi rispondono?

10 commenti:

  1. E beccati 'sto pompino.

    Il tuo delirio di parentesi tonde, quadre e graffe, i tuoi arabeschi di asterischi degni dei murales del primo Mediavideo, tutto farebbe pensare all'ennesimo esempio di metalinguaggio, compiaciuto delle proprie evoluzioni formali. Potresti servirti indifferentemente dei pretesti più comuni e far brillare, comunque, i tuoi pirotecnici virtuosismi (a proposito di Dutchess) alla Claesz. Invece la tua non è natura morta post post-moderna, il tuo post taglia. È vero che in troppi scrivono con una mano sulla tastiera e l'altra sul pacco, almeno tu lo fai con stile. Narciso si ribalterebbe nel laghetto. Ho un dubbio che forse potrai dissipare. Secondo te con quale frequenza tra i commentatori dei blog una certa persona potrebbe lasciare più post fingendo vedute divergenti? Ho la sensazione, non dimostrabile e un po' paranoica, ci possa essere chi potrebbe controbattere alle proprie stesse dichiarazioni per gusto, direi pure, teatrale.
    Ultima morbosità. Uno come te scopa in atmosfere decadenti e circondandosi di fetish ultra sofisticati o lo fa rustico e diretto?

    Starsimo (e rispondi su Romeo, cazzo!)

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  2. E beccati 'sto pompino.

    Il tuo delirio di parentesi tonde, quadre e graffe, i tuoi arabeschi di asterischi degni dei murales del primo Mediavideo, tutto farebbe pensare all'ennesimo esempio di metalinguaggio, compiaciuto delle proprie evoluzioni formali. Potresti servirti indifferentemente dei pretesti più comuni e far brillare, comunque, i tuoi pirotecnici virtuosismi (a proposito di Dutchess) alla Claesz. Invece la tua non è natura morta post post-moderna, il tuo post taglia. È vero che in troppi scrivono con una mano sulla tastiera e l'altra sul pacco, almeno tu lo fai con stile. Narciso si ribalterebbe nel laghetto. Ho un dubbio che forse potrai dissipare. Secondo te con quale frequenza tra i commentatori dei blog una certa persona potrebbe lasciare più post fingendo vedute divergenti? Ho la sensazione, non dimostrabile e un po' paranoica, ci possa essere chi potrebbe controbattere alle proprie stesse dichiarazioni per gusto, direi pure, teatrale.
    Ultima morbosità. Uno come te scopa in atmosfere decadenti e circondandosi di fetish ultra sofisticati o lo fa rustico e diretto?

    Starsimo (e rispondi su Romeo, cazzo!)

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  3. Volevo postarne solo uno, pardon Giaco.

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  4. per fortuna c'è sempre qualcosa che mi ricorda perché me ne tengo pervicacemente fuori....

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  5. Vedo che anche tu di tanto in tanti ti perdi nel *linkaggio spinto*. Sembra che il nocciolo del post tenti decisamente di sviare la presa, sembra quasi fatto apposta. Ma alla fine ho capito , almeno credo,e ci ho gli stessi dubbi: è il dramma dell'aggettivo. L'aggettivo è il chiodo con cui vieni appeso alla parete degli stereotipi, in genere.

    Grazie per la visita :)

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  6. @ Starsimo: Credo che la frequenza con cui "tra i commentatori dei blog una certa persona potrebbe lasciare più post fingendo vedute divergenti" sia strepitosamente elevata. Vale a dire che è il bello dell'anonimato. Però siccome ti prende un sacco di tempo lo si fa una volta ogni tanto. Oppure giusto nella pausa-caffè (se non sei un fumatore, beninteso).
    No, la mia stanza non è il tempio del fetish. D'altra parte non so cosa tu intenda per "rustico e diretto".
    Non sono comunque del tutto convinto che il post "tagli". Ho un po' scazzato. Ci riproverò.

    @ nw: nella Senna?

    @ Denise: temo che tu abbia ragione; il nocciolo del post sembra sviare la presa. Manifesto anche un certo deficit di creatività e di efficacia: si può scrivere un post su "come sono fatti i post" - anzi, contro - ricorrendo infine a quello stesso stile e riuscendo a farsi capire? No, no perché va migliorato il rapporto forma-contenuto. Ché poi vieni aggettivato per la forma, mica per il contenuto. E, in fondo, è onesto chiedere a chi legge tutto lo sforzo necessario ad andare oltre la forma per arrivare al contenuto? Non mi contraddico quando esprimo in questa forma cose che vorrei chiare a chiunque? Via, ci dovrò riprovare. Dovrò fare esercizio di stile. Per sottrarmi, onestamente, alla forza normativa e canonizzante dell'aggettivazione.

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  7. non sarà che dovresti trovarti un succedaneo alla dipendenza da lettura di bloggggssss???

    no, non sto dicendo che dovresti scopare di più. potresti pulire casa. quanto tempo è che non pulisci quei cazzo di ripiani in alto della cucina?? e quant'è che non sposti bene il letto, che nell'angolo in fondo il gomitolo di peli oramai fa miao???

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  8. Beh, è vero, ci leggiamo un po' tutti ed è diventato una sorta di clan.
    Ma non capisco dov'è il problema :)
    Una comunità virtuale non mi sembra una cosa negativa, anzi.

    Per quanto riguarda la storia dei link, sì, è vero, siamo tutti ad un link da un altro blogger... io però lo trovo fantastico :D

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  9. Larvotto, sono costretto a darti ragione solo perché ho sbagliato tono.
    Riscriverò il post, prima o poi.

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