26.8.09

-10 "Stasera quasi quasi mi faccio del male" (work in progress)

Ecco di cosa ci informa cordialmente DEHORR commentando una lettera giunta a gay.tv:
"visto che si parla tanto di comunità gay e bla bla bla io e sottolineo io quando vado in giro (per di piu ho un aspetto molto femmineo e attiro parecchio)ho imparato non solo a rispondere mAle ma anche ad uscie di casa con coltelli in borsa non per offendere ma solo per difendermi........quano mi fermeranno e mi diranno cosa cifai con il cutter in borsa diro che mi serve al lavoro mase permettete la vita e mia e m la gestiso io come mi pare e piace e vado in giro come dico io nn come vuole la gente.la gente?la gente e un ammasso di cretini che di giorno fan tanto i perbenisti poi pero quando cala l sera vedete voi come si avvicinano e ci provano pur d avere una scopata o solamente un pompino........che dire nn esiste la comunita gay ognuno se la deve sbrigare da solo e solo cosi ti rendi conto di quanto e "massacrante la vita di un gay"......."
Vi prego di apprezzare lo sforzo che sto facendo: praticamente tra questo e altri commenti c'è un si-culo sottoposto al supplizio tantalico di non fare un meta-commento quando tutto si offre così candidamente allo scopo.

Vi invito caldamente a leggere e rileggere l'ultimo post di femminismo-a-sud. Difficile da sintetizzare: l'elenco di motivatissimi improperii anti-gay non si può riassumere.
È spuntato che noi froci ultimamente saremmo vittime di ripetute violenze, dei generi più svariati.
Errata corrige:
Va di moda [nei quotidiani rimasti a corto di cronaca&morale e nei siti gay che avevano esaurito gli argomenti "fighi", "moda" e "coming out nello sport"] censire(*n1lc) le vittime (in persone e beni) della violenza omofobica.
La replica della Lurida Checca (d'ora in poi lc) oscilla tra il "ammazziamoli anche noi" e il "perché non emigriamo in massa", passando per un "dobbiamo fare lobby".
Dunque, sarò analitico e palloso: per favore, non chiamiamola "violenza omofobica". Non di fobia si tratta. Sono pestaggi, odio, crudeltà, marginalizzazione, emarginazione, sbudellamenti, squartamenti, sventramenti, calci, pugni, massacri, intimidazioni. Sono certo che possiamo trovare un termine più evocativo per indicare la cosa. Tipo "terrorismo eterosessuale" o... non so, ma trovatemi una cosa meno soft, meno medica, meno asettica, meno giuridica, più di pancia, più sanguinolenta. Tipo Frociogeddon. Ma forse anche solo "violenza anti-gay" andrebbe bene: il magazziniere della coop dovrebbe capirlo.
Così, di primo acchito, vien voglia di aggirarsi nella notte con dei tacchi a spillo di 12cm in acciaio inox spazzolato, lucenti, adatti ad essere conficcati con foga in mezzo agli occhi di un maschio bianco eterosessuale possib. borghese di passaggio. E vedere l'effetto che fa. Per gradi successivi di moderazione posso anche capire, quindi, le varie reazioni che balenano nella mente della lc.
Bellezze, è da più di un anno che la situazione è... diciamo mutata sfavorevolmente?
Un anno fa su suggerimento di Lazzaro/2 (*n1) s'è fatto (io e lui, più lui che io) una serie di immagini a tema, in occasione del pride di Bologna. Sarà il caso di farsi balenare in mente qualche altra reazione?
L'impressione complessiva che ho dalla frequentazione di siti e blog a tema è che:
- la gente ignora le regole elementari della lingua e, darling, anche se ti capisco lo stesso, vorrei impiegarci qualche nanosecondo in meno, specie perché non sei Hegel e quindi, anche se credi come lui di avere la verità in tasca, ti mancano quantomeno i suoi ottimi motivi per crederlo.
- la quantità di moralismo circolante tra i gay rende progressista anche il Levitico (*n2lc). Ergo il moralismo di Santa Romana Chiesa non può stupire.
- non esiste memoria a lungo, medio o breve termine nella comunità; non si ha idea di cosa si sia fatto e cosa abbia fallito, di quali politiche e strategie il movimento gay abbia adottato in passato e del come e/o perché non abbiano funzionato.
- se sei effeminato (o, misteriosamente, effemminato) sei, in ordine sparso
(a) da compatire, poverino
(b) un bersaglio, perché ti si vede lontano un miglio quindi ti si picchia e/o ti si offende
(c) una vergogna perché poi gli etero pensano che i froci sono tutti donne mancate
(d) orgoglioso di mostrarti per come sei
(e) la vittima del modello eterosessista, ché siccome i froci sono per gli etero donne mancate allora l'effeminato incarna questo stereotipo perché non è riuscito a liberarsene, al punto che è ostacolo egli stesso alla liberazione degli altri [e qui sopprimo il saggio su Teorie pseudoaccademiche e stereotipi dell'omosessualità, che fondamentalmente sarebbe un saggio sulle lc plurilaureate che difendono Oriana Fallaci e ne assumono su di sé le tesi]
- se hai un sano sfogo sull'immobilismo del movimento LGBT ti si risponde che però il titolo che hai scelto per l'intervento avrebbe dovuto essere un altro; che gente, ho capito che la forma è importante, però talvolta - tipo quando stai morendo pestato a sangue - si potrebbe anche soprassedere
- il maschilismo più retrivo è onnipresente, ma più che nella forma - necessariamente censurata - della misoginia, si esprime nella ripetizione ininterrotta della superiorità del corpo maschile su qualsiasi altra cosa. E "qualsiasi" non è un'iperbole (*n3lc).

Orbene, la fantascienza prima e il cyberpunk poi ci avevano istruito circa il fatto che la società contemporanea sarebbe stata sessuocentrica. L'immagine di persone che "di giorno fan tanto i perbenisti poi pero quando cala l sera vedete voi come si avvicinano e ci provano pur d avere una scopata o solamente un pompino" (*n2) non è quindi affatto un'immagine nuova. Fermarsi a questo non è solo deludente, è una sconfitta. Nel 2009 sarebbe interessante tipo interrogarsi sulle ragioni che spingono certe persone ad adottare questo comportamento, provare a darsi delle spiegazioni, capire in che modo questo comportamento può, per alcuni, essere razionale. Bollarli come "perbenisti" e fermarsi qui dovrebbe essere un po' demodé, invece è un'evergreen (*n3).
Proviamo a fare un esercizio, immaginiamo che in una cittadina relativamente tranquilla, magari festosa sopra la media, per bene ma non perbenista, diciamo un posto come Rimini, sì, immaginiamo che a Rimini avvenga un'aggressione anti-gay. Ora, la spiegazione corrente è che gli aggressori sono omofobi. Ipotizziamo anche che ci sia una legislazione che dice che l'omofobia nei casi di violenza sia un'aggravante. Di per sé il fatto che la vittima sia un gay non dimostra affatto che la violenza sia una violenza omofobica: se, ad esempio, non so che sei gay e ti uccido è solo omicidio, mica omicidio omofobico. Quindi avremmo questa scena in tribunale, in cui le vittime devono dimostrare che sono state aggredite in quanto gay - l'implicazione è che se fossero stati tipo rom non sarebbero stati aggrediti. Ma, nel caso ipotetico, gli abitanti del quartiere che hanno assistito all'aggressione solidarizzano con l'aggressore dicendo che lui ha solo difeso il decoro del palazzo, che non li ha certo aggrediti perché erano gay, ma solo perché erano impresentabili, fastidiosi, brutti, indecorosi. Insomma, monnezza. Ma monnezza a prescindere da quello che fanno a letto. La coppia praticamente imbrattava il palazzo con la sua sola presenza. Esattamente come una ragazza dai molti amanti, una donna che ha abortito, dei neGri, dei rom, un cameriere rumeno, una colf polacca coi fianchi larghi, una infermiera filippina con la faccia butterata e via discriminando...
"Siccome fanno tutti schifo uguale, mica c'era omofobia! E' gente che non si è integrata. Conosco un sacco di gay, Signor Giudice davvero, ma non fanno come loro; loro provocano."
La volete ancora più chiara e più semplificata o basta così? E' necessario proprio spiegare fin nei minimi dettagli dov'è che ci ha portati l'ideologia del decoro? Devo spiegare cos'è?
Sì, lo spiego. Diciamolo, chiamiamolo per nome, 'sto decoro. Lasciate che provi a fissarlo, sennò ci resta evanescente.
Il decoro è la morale per cui se mi fai male agli occhi quando ti vedo allora devi essere punito. E se mi fai male all'immaginazione quando so cosa stai facendo anche se non ti vedo allora devi essere punito, ma per sicurezza ci metto anche una telecamera. Se è illuminato, lindo, profumato allora il posto è decoroso, anche se è deserto e freddo come un parcheggio e ci fanno gli stupri perché non passa mai nessuno. Se ti accoltello nel vicolo buio e umido dove stai pomiciando è perché sei nascosto e indecoroso e dunque stai facendo qualcosa che non può essere fatto alla luce del sole e dunque ho ragione. Se invece stai pomiciando sotto un lampione ti dico che devi andare da un'altra parte perché i bambini potrebbero vederti. Anzi, ti dovresti trovare un luogo magari appartato. Così ti posso accoltellare. O posso dire che ti droghi e farci mettere i lampioni e le telecamere così non ci vai più, sennò ti vedono i bambini (*n4)
etc...

chiarimenti? domande? proposte? obiezioni? sono tutt'orecchie

(*nota 1 per la lurida checca): censire, non censurare né recensire. Usa il deMauro online.
(*n1) Non c'è mai il link perché sono incontri o conversazioni telefoniche. Ovviamente spero che il mio cellulare sia intercettato, così un dì potrò recuperare le registrazioni e trascrivere cotanta scienza.
(*n2lc) il Levitico è uno dei libri che compongono la Bibbia. Per la precisione è il terzo dopo Genesi ed Esodo. In particolare nel Levitico stanno concentrati tutti i divieti e i precetti, tipo tonnellate di divieti e precetti, peraltro assai fantasiosi. Un testo paragonabile al Levitico è il regolamento della polizia municipale di Firenze (che a pensarci bene dev'essere una traduzione non ufficiale o qualcosa di simile). Siccome siamo un paese impregnato di cultura cattolica immagino che tutti si sappia cos'è il Levitico e cosa c'è scritto. In caso di lacune, si consiglia di rimediare.
(*n3lc) Alcune parole hanno più significati. L'iperbole, come la parabola, è una figura geometrica facente parte delle coniche. Allo stesso tempo con "parabola" s'intende la narrazione di un aneddoto religioso edificante, mentre la "iperbole" è una figura retorica. Wikipedia può illustrarti significato e uso del termine "iperbole" in letteratura.
(*n2) Non capisco questa gerarchia degli atti sessuali. Perché "solamente" un pompino? Cos'è questo declassamento del sesso orale?
(*n3) Ci sta un tizio che interrogandosi sul perché gli operai di fabbrica si comportavano come si comportavano - anziché, come i contemporanei, limitarsi a bollarli come buzzurri o, più elegantemente, "meno dotati" - ci ha scritto su un libro... capitale. Non dico di fare lo stesso, ma lo spunto è promettente.
(*n4) Minchia, bambini ovunque, in ogni angolo, a tutte le ore del giorno e della notte, sempre bambini i cui occhi vanno tutelati. Meno male siamo un paese a crescita zero... Ma non possiamo mettere tutti i bambini in dei posti dove stanno solo loro? Non so, magari degli asili per l'infanzia. Cosa? Non ci sono i soldi? Ah, già... Mandiamoli a scuola, no? Uh, non c'è più il tempo prolungato così il pomeriggio dormono dai nonni - perché non potete pagare la babysitter, si capisce - e la sera ve li portate dietro perché non hanno sonno... capisco... be', mandateli a giocare al parco! Ah, non c'è più il parco? ... ci hanno fatto un palazzo... capisco. Cazzo, allora non fatene più. Non fatene più. Non fatene più.

4 commenti:

  1. il "loro provocano" è una delle considerazioni che più mi fanno girare i coglioni a elica rotante, soprattutto quando proviene dalla boccuccia di un qualche parrocchiano.

    però, ciccio, arrabbiarti così ti fa male, lo sai. dovremmo darci al valium, alla meditazione buddista, al nichilismo o al qualunquismo disfattista, o a tutte queste cose messe insieme!

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  2. La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

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  3. molto intiresno, grazie

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