10.8.09

-12 Sapore di mare?

No, sapore di fritto. E non sono calamari e gamberetti in salsa allo yogurt - anche se la mia cucina è tutta un fermento lattico vivo. Lo so, voi siete tutte a titillarvi gli ombelichi su qualche spiaggia, a fare le sirenette su qualche scoglio, a rimirare stelle cadenti e zuppe di scorpene rosse in qualche isola minore del Mediterraneo, sfogliate Al faro sull'Isola delle Correnti, nuotate tra il sartiame d'alghe di un vascello dei pirati cilici(*) sprofondato nelle acque di Anticitera, lasciate che vi facciano un massaggio ai piedi con la pomice in qualche residenza titina delle Brioni (a proposito, se v'interessano sono in vendita), praticate fellationes (che non è un accrescitivo, ma solo il plurale) et irrumationes in un ascensore bloccato della Tour Eiffel, sollazzate mufloni e soldati della mia ex-amica HM Elizabeth II alla periferia di Famagosta, imitate col vostro yacht le navi achee nascondendovi dietro Tenedo mentre un vostro amico di dotazione equina fa il cavallo di Troia (perché, diciamocelo, altro che cazzare la randa quando non distinguete la vela dall'albero maestro! e allora tanto vale darsi all'ippica) e, dulcis in fundo, a Gerba ci date dentro di spugna sulla schiena di un ibadita maltese che fa il vasaio come terapia-relax per armatori ricchi sfondati (voi, contrariamente alle aspettative abilmente create mediante l'accumulazione di riferimenti erotici neppure tanto velati, siete solo il suo schiavo bianco, ruolo che fa parte della vostra terapia antirazzista organizzata da un'onlus veltroniana).
Io, alla facciazza vostra, ho trasformato due chili di verdure in cinque barattoli di caponata. Usando abbastanza olio da friggere anche la Luna - ma d'altra parte è l'olio l'unica cosa che da queste parti ha schizzato fino alle stelle nelle ultime 48 ore.
E sarà il fritto di melanzane, sarà la vicina napoletana, sarà stata la sollecitazione di fikasicula, ma oggi mi tocca fare il meridionalista.
Perché, ragazze mie, voi ve ne sarete anche andate in vacanza, ma qui il nemico s'avanza e così, nell'attesa che rientriate, mi ergo ad interim baluardo di non so cosa.
Non discuterò di gabbie salariali (anche perché un prodotto politico che si chiama "gabbia salariale" è invendibile, tanto valeva chiamarle "prigioni per stipendi"; e comunque c'è chi sa e può affrontare il tema più autorevolmente di me);
Tralascerò le infrastrutture al Sud (eloquentemente illustrate qui), il piano per il Sud, la contrattazione di secondo livello al Sud, gli sbarchi al Sud e la polemica ibero-trinacriense su mafia vs. Eta. Oggi riprenderò la tesi per cui probabilmente a dirigere Repubblica.it ci sta Licio Gelli (non voglio proprio pensare che i giornalisti siano stupidi, quindi faccio professione di fede in una bella teoria del complotto che mi sollevi dal dovere di esporli all'accusa). E siccome di informazioni e fonti non ve ne ho girate abbastanza, vi sorbite tutto un articolo di Salvo Intravaia su Repubblica, appunto, che si caratterizza per un antileghismo così maldestro da volerti far votare Liga Véneta:

Gli studenti meridionali sono i più bravi d'Italia. Anzi, no: sono i più scarsi perché, nel compilare il test nazionale, hanno copiato o i prof li hanno aiutati. E' questa la prima lettura del report appena pubblicato dall'Invasi (l'Istituto nazionale di valutazione del sistema scolastico nazionale) sul test a carattere nazionale, che gli studenti di terza media hanno compilato durante l'esame finale di giugno. Il punteggio "grezzo" per area geografica non lascia spazio a dubbi: in Italiano sono in testa i ragazzini del Centro seguiti da quelli meridionali, ultimi si piazzano gli alunni delle regioni del Nord. In Matematica per gli studenti meridionali le cose vanno ancora meglio: sono in testa, seguiti da quelli e del Centro e dai compagni settentrionali. Ma, secondo l'Invalsi, le prove compilate dai ragazzini delle regioni al di sotto della Capitale sono "anomali". "Ad un primo sguardo - si legge nel rapporto - i risultati complessivi sia della prova d'italiano che di quella di matematica non sembrano mettere in luce differenze molto rilevanti all'interno del Paese. In entrambe le sezioni della Prova nazionale il Nord, inteso nel suo complesso, sembra conseguire risultati leggermente inferiori al resto del Paese, mentre le restanti aree non paiono differire in modo significativo". Possibile? Ed ecco che i dati si invertono. "Ancor prima di analizzare i dati presentati nelle tavole - continua il dossier - è importante verificare se ed in quale misura i risultati rilevati diano qualche indicazione di comportamenti opportunistici". In poche parole: di prof che aiutano gli allievi nelle risposte o di studenti che si aiutano copiando ed insegnanti che stanno a guardare. Ma non si era detto che al Nord ci sono tantissimi (troppi) professori meridionali? Al Nord i prof meridionali non aiutano gli studenti e al Sud gli stessi "terroni", per usare un vocabolo che sta a cuore agli esponenti del Carroccio, danno una mano ai propri alunni? O è anche possibile ipotizzare che gli alunni del Sud sono più furbi di quelli del resto d'Italia?
Ma, se la matematica non è un'opinione, i dati vanno sgrossati dalle furberie. "Il suddetto controllo - spiegano dall'Invalsi - è stato effettuato adottando una metodologia statistica articolata e analitica volta all'individuazione dei dati anomali e della loro conseguente correzione (hard clustering)". Ma anche applicando la complessa metodologia statistica i conti non tornano. "Tuttavia - proseguono gli esperti - , questo metodo non supera totalmente il problema della presenza dei dati anomali e non è in grado di tenere conto di nuance diverse con le quali le anomalie si possono presentare". Ed ecco la soluzione al dilemma. "Per questa ragione è stata adottato un 'approccio sfuocato' (fuzzy logic) in grado di fornire ad ogni studente un coefficiente di correzione attenuando così in maniera considerevole l'incidenza di comportamenti opportunistici". Solo dopo la complicata elaborazione dei dati si giunge alla tabella dei "punteggi medi corretti". Che, finalmente, ristabilisce i "reali valori" in campo: primi i ragazzini nel Nord, secondi i compagni del Centro e buoni ultimi quelli del Sud. E se l'anomalia venisse spiegata diversamente? Nelle elaborazioni Invalsi i risultati vengono anche disaggregati in base all'origine degli alunni: italiani (autoctoni) o non italiani. I punteggi degli alunni stranieri, anche per via del test di lingua italiana, sono di gran lunga inferiori a quelli dei coetanei nostrani. E siccome nelle regioni settentrionali la percentuale di alunni stranieri è sei volte superiore a quella delle regioni meridionali. Perché i migliori risultati del Sud devono essere attribuiti a comportamenti anomali e non alla minore presenza di alunni stranieri?

Orbene, alla fine di questa illustre lettura volevo fare in faccia all'Intravaia un rutto allo tzatziki (**) da farlo diventare friulano, o quantomeno biondo platino con le consonanti doppie dimezzate.
Totò, ma che minchia vai dicendo? Dio majale!
Non intendo discettare di scienze statistiche, che decisamente non sono il mio campo, ma mettiamo in chiaro una cosa: non è che c'è un complotto nordista che vuole dire a tutti i costi quanto di peggio può dirsi sul Sud. Fra l'altro seguendo quel ragionamento finiremmo anche con il concludere che gli insegnanti del Sud che stanno al Nord non sono in grado di insegnare l'italiano agli alunni migranti...
Io vorrei soffermarmi sulla cosa dei "comportamenti opportunistici". Se mi sono fatto un'idea decente di quello che c'è scritto nel rapporto Invalsi (è un PDF di 180 pagine, potete anche risparmiarvelo), i comportamenti opportunistici sono essenzialmente i ragazzi che copiano. Il criterio di correzione dei rilevamenti è: se in una classe fanno tutti gli stessi errori, lasciano in bianco le stesse domande e rispondono bene in modo uniforme, allora hanno copiato.
I beg your pardon? La mi scusi? No, caro signor Invalsi. Se bla bla bla, allora il livello di preparazione della classe è omogeneo. Prima di concludere che hanno copiato (o che la prof ha suggerito), dovreste dimostrare che il livello di preparazione è disomogeneo.
SICCOME CHE SCASSATE I CUGGHIUNA CON QUESTA COSA CHE NON BISOGNA LASCIARE INDIETRO NESSUNO ALLORA MI PARREBBE POSITIVO AVERE DEI RISULTATI OMOGENEI E ALTI IN MODO OMOGENEO - messaggio lasciato da maschio_del_profondo_sud alle 16.01
Ma io voglio andare oltre, perché io sono avanti, e voglio ammettere che il livello di preparazione nelle classi è disomogeneo, e questo nonostante la mia esperienza del mondo mi suggerisca che i bambini delle medie sono tutti caprae aequaliter - meno male che per l'Invalsi il 67% di risposte corrette è un dato più che sufficiente... io sotto l'85% boccerei.
Sì, hanno copiato.
(rullo di tamburi)
...
Embè?
Nella più elementare delle ipotesi stiamo dicendo che i ragazzini del Sud cooperano per passare l'esame e che, proprio perché cooperano, fanno mediamente meglio dei ragazzini del Nord (e qui si sta omettendo di ricordare che comunque a fare meglio di tutti sono i marchigiani, il che sarebbe in effetti una notizia importante, perché ci confermerebbe innanzi tutto che le Marche esistono davvero e non sono un'invenzione dei giocatori di D&D).
Ma siccome fare le cose insieme per passare l'esame è una cosa che non si fa, allora non diciamo che cooperano, ma che adottano comportamenti opportunistici. A me piacerebbe tanto che questo signor Invalsi si interrogasse un po' sul senso dell'esame, il significato del test, e l'uso cui il test si espone.
Dal punto di vista di chi lo sottopone, l'esame esiste per discriminare. Dal punto di vista di chi lo affronta, però, l'esame esiste solo per essere passato. Per parafrasare Tiqqun, ogni successo in materia d'esame è essenzialmente un fallimento, perché così come non siamo noi che compriamo una merce ma è una merce che vuole essere comprata, allo stesso modo non è un esame che superiamo, ma un esaminatore che vuole che l'esame non sia superato. Superandolo non facciamo felice l'esaminatore. Costui deve bocciare. Se l'esaminatore non bocciasse, l'esame non avrebbe senso.
Ma visto che il significato del test è diverso a seconda che siamo esaminatori o esaminati, dal punto di vista di questi ultimi il comportamento più razionale è lavorare collettivamente per superarlo, non farsi ognuno i cazzi propri per poi avere la classifica di classe con i più bravi e i più scarsi: per quella ci sono le interrogazioni.
Sento già le obiezioni: non vogliamo bocciare nessuno, ma solo capire quali sono le criticità per intervenire sul mondo della scuola al Sud.
Mi sta' pigghiannu pu' culu? O sei cretino bacato, o mi stai prendendo per il culo. È da deSanctis che facciamo indagini e inchieste e relazioni e commissioni sulla scuola, com'è che nessuno ha risolto il problema? Fra l'altro il problema della "risposta giusta" in scienze sociali è vecchio di almeno trent'anni. Se tu fai una domanda, la gente potrebbe rispondere non dicendo quello che pensa davvero, ma affermando ciò che ritiene sia opportuno rispondere. OPPORTUNO. Se gli studenti sanno che devono passare il test, agiranno per passare il test e adotteranno tutti i comportamenti adatti a garantire che possano passare il test. Il loro pertanto è un comportamento opportuno, non opportunistico. Babbeo di un Invalsi!
Scoprire che al Sud l'italiano è parlato peggio, la matematica è conosciuta meno bene e il livello d'istruzione complessivo dei bimbetti è più scarso che altrove è come scoprire l'acqua a temperatura ambiente, o accorgersi che si riesce a vedere attraverso l'aria, o realizzare che dare craniate sul muro a gran velocità fa male.
L'Invalsi potrebbe fare i test così:
Se fai cinque ore di lezione al giorno e la tua scuola è stata incendiata, vandalizzata, scassinata e presa a colpi di fucile, restando chiusa per complessivi quindici giorni, quante ore di lezione hai perso e quante ne hai fatte in meno, in percentuale, dei tuoi coetanei di Urbino?
Ma siccome non gliene fotte niente a nessuno, abbiamo l'Invalsi che dice cose che tutti sanno, la solita stampa "di sinsitra" manipolata da Licio Gelli che fa articoli insulsi e nessuno che scrive che:
Ennesimo raid vandalico, la scorsa notte, nell'istituto comprensivo Giovanni Falcone, nel quartiere Zen di Palermo. La scuola è stata più volte, nei mesi scorsi, presa di mira da bande che hanno danneggiato le strutture. Questa volta i vandali si sono accaniti contro la palestra. Divelti i canestri, rotte le finestre e rubati numerosi attrezzi. La settimana scorsa, sempre in un raid notturno, era stata danneggiata l'area riservata alla scuola materna. Il 14 luglio era stato appiccato un incendio, mentre a gennaio e maggio (a due giorni dall'anniversario della morte del magistrato) la scuola è stata vittima di numerosi furti, nonché presa di mira dai cecchini che hanno sparato 10 proiettili all'indirizzo della palestra e di alcune aule. "Questi episodi si verificano probabilmente perché stiamo provando a fare scuola - ha detto il preside dell'istituto, Domenico Di Fatta - Prima che arrivassi io i bambini non avevano neanche i libri. Adesso le bande si ribellano perché qui i bambini sono la loro manovalanza. Il Comune deve intervenire subito per fare in modo che la scuola sia pronta a settembre, altrimenti 150 bambini della scuola materna non potranno entrare e saremo assediati dalle madri.
o che:
PALERMO. Raid vandalico, la notte scorsa, all’Istituto magistrale “De Cosmi”, in via Leonardo Ruggeri, a Palermo. Appiccato un incendio in un’aula al seminterrato del complesso scolastico. Le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco. Sul posto è intervenuta la polizia. Indagini sono in corso.
(notizia da LiveSicilia del 16/03)
Però sappiamo che il premier va a Mignotte (un vigneto della Borgnogna) e tutto il sistema massmediatico nazionale a sfasciarcisi la testa sopra.
Ma dichemmmìnchia stiamo parlando?
Stiamo parlando di come si producono argomenti e mistificazioni per legittimare il razzismo leghista. E stiamo parlando di come niente, a sinistra, a destra, in alto o in basso, niente e nessuno sia dotato del minimo raziocinio per capire che cazzo sta succedendo.
Intanto un errore burocratico ci ha fatto fare il grande balzo in avanti di civiltà e, con il primo matrimonio gay, siamo anche noi all'avanguardia in Europa. Ora voglio proprio vedere come va a finire... perché, per la gioia dell'eterogenesi dei fini, scommettiamo che è "tutta colpa" di un dipendente ministeriale originario di Contessa Entellina?


(*) Cilìci, cioè pirati di Cilicia. Lo so che tra voi c'è un palermitano ignorante che ha pensato ad un errore di ortografia e misteriosi pirati ciliaci, ma semmai sarebbero stati cEliaci, anche se a Palermo sono cIliaci.
(**) Sì, ho un po' abbondato con l'aglio, ma avevo una riunione di condominio stasera.

4 commenti:

  1. ...ma che c'entra parigi con il resto delle location esotiche?

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  2. E dove lo trovavo io un ascensore abbastanza suggestivo in una location esotica?
    D'accordo, avrei potuto ricorrere a Dubai... ma è lontana Dubai.
    E poi darling, come non omaggiarti di un pensiero?

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  3. ooohhhhh!!!!
    un omaggio ammìa?
    bèèèèèllllooooo!!!!!!!

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