27.8.09

SCOOP - Svastichella "pizzicato" alle Cascine

Riconosciuto da uno studente calabrese della facoltà di Architettura, l'aggressore romano compare in atteggiamenti inequivocabili. La foto agli infrarossi è stata scattata dalla Fondazione Caponnetto durante un raid alle Cascine di Firenze. Anche qui il Sardella sarebbe infatti noto come "Svastichella".

(un'idea di Lazzaro/2)

Update/P.S.: pregasi notare che nel post del 26 (il -10, qui sotto) scrivevo la frase che Sardella avrebbe detto il 27 ai giornalisti, "Signor giudice, conosco tanti gay, ma loro provocavano", o qualcosa di simile. Che è una frase fatta. Da Pelosi a Mara Carfagna, oramai è una citazione, un modo di dire.

26.8.09

-10 "Stasera quasi quasi mi faccio del male" (work in progress)

Ecco di cosa ci informa cordialmente DEHORR commentando una lettera giunta a gay.tv:
"visto che si parla tanto di comunità gay e bla bla bla io e sottolineo io quando vado in giro (per di piu ho un aspetto molto femmineo e attiro parecchio)ho imparato non solo a rispondere mAle ma anche ad uscie di casa con coltelli in borsa non per offendere ma solo per difendermi........quano mi fermeranno e mi diranno cosa cifai con il cutter in borsa diro che mi serve al lavoro mase permettete la vita e mia e m la gestiso io come mi pare e piace e vado in giro come dico io nn come vuole la gente.la gente?la gente e un ammasso di cretini che di giorno fan tanto i perbenisti poi pero quando cala l sera vedete voi come si avvicinano e ci provano pur d avere una scopata o solamente un pompino........che dire nn esiste la comunita gay ognuno se la deve sbrigare da solo e solo cosi ti rendi conto di quanto e "massacrante la vita di un gay"......."
Vi prego di apprezzare lo sforzo che sto facendo: praticamente tra questo e altri commenti c'è un si-culo sottoposto al supplizio tantalico di non fare un meta-commento quando tutto si offre così candidamente allo scopo.

Vi invito caldamente a leggere e rileggere l'ultimo post di femminismo-a-sud. Difficile da sintetizzare: l'elenco di motivatissimi improperii anti-gay non si può riassumere.
È spuntato che noi froci ultimamente saremmo vittime di ripetute violenze, dei generi più svariati.
Errata corrige:
Va di moda [nei quotidiani rimasti a corto di cronaca&morale e nei siti gay che avevano esaurito gli argomenti "fighi", "moda" e "coming out nello sport"] censire(*n1lc) le vittime (in persone e beni) della violenza omofobica.
La replica della Lurida Checca (d'ora in poi lc) oscilla tra il "ammazziamoli anche noi" e il "perché non emigriamo in massa", passando per un "dobbiamo fare lobby".
Dunque, sarò analitico e palloso: per favore, non chiamiamola "violenza omofobica". Non di fobia si tratta. Sono pestaggi, odio, crudeltà, marginalizzazione, emarginazione, sbudellamenti, squartamenti, sventramenti, calci, pugni, massacri, intimidazioni. Sono certo che possiamo trovare un termine più evocativo per indicare la cosa. Tipo "terrorismo eterosessuale" o... non so, ma trovatemi una cosa meno soft, meno medica, meno asettica, meno giuridica, più di pancia, più sanguinolenta. Tipo Frociogeddon. Ma forse anche solo "violenza anti-gay" andrebbe bene: il magazziniere della coop dovrebbe capirlo.
Così, di primo acchito, vien voglia di aggirarsi nella notte con dei tacchi a spillo di 12cm in acciaio inox spazzolato, lucenti, adatti ad essere conficcati con foga in mezzo agli occhi di un maschio bianco eterosessuale possib. borghese di passaggio. E vedere l'effetto che fa. Per gradi successivi di moderazione posso anche capire, quindi, le varie reazioni che balenano nella mente della lc.
Bellezze, è da più di un anno che la situazione è... diciamo mutata sfavorevolmente?
Un anno fa su suggerimento di Lazzaro/2 (*n1) s'è fatto (io e lui, più lui che io) una serie di immagini a tema, in occasione del pride di Bologna. Sarà il caso di farsi balenare in mente qualche altra reazione?
L'impressione complessiva che ho dalla frequentazione di siti e blog a tema è che:
- la gente ignora le regole elementari della lingua e, darling, anche se ti capisco lo stesso, vorrei impiegarci qualche nanosecondo in meno, specie perché non sei Hegel e quindi, anche se credi come lui di avere la verità in tasca, ti mancano quantomeno i suoi ottimi motivi per crederlo.
- la quantità di moralismo circolante tra i gay rende progressista anche il Levitico (*n2lc). Ergo il moralismo di Santa Romana Chiesa non può stupire.
- non esiste memoria a lungo, medio o breve termine nella comunità; non si ha idea di cosa si sia fatto e cosa abbia fallito, di quali politiche e strategie il movimento gay abbia adottato in passato e del come e/o perché non abbiano funzionato.
- se sei effeminato (o, misteriosamente, effemminato) sei, in ordine sparso
(a) da compatire, poverino
(b) un bersaglio, perché ti si vede lontano un miglio quindi ti si picchia e/o ti si offende
(c) una vergogna perché poi gli etero pensano che i froci sono tutti donne mancate
(d) orgoglioso di mostrarti per come sei
(e) la vittima del modello eterosessista, ché siccome i froci sono per gli etero donne mancate allora l'effeminato incarna questo stereotipo perché non è riuscito a liberarsene, al punto che è ostacolo egli stesso alla liberazione degli altri [e qui sopprimo il saggio su Teorie pseudoaccademiche e stereotipi dell'omosessualità, che fondamentalmente sarebbe un saggio sulle lc plurilaureate che difendono Oriana Fallaci e ne assumono su di sé le tesi]
- se hai un sano sfogo sull'immobilismo del movimento LGBT ti si risponde che però il titolo che hai scelto per l'intervento avrebbe dovuto essere un altro; che gente, ho capito che la forma è importante, però talvolta - tipo quando stai morendo pestato a sangue - si potrebbe anche soprassedere
- il maschilismo più retrivo è onnipresente, ma più che nella forma - necessariamente censurata - della misoginia, si esprime nella ripetizione ininterrotta della superiorità del corpo maschile su qualsiasi altra cosa. E "qualsiasi" non è un'iperbole (*n3lc).

Orbene, la fantascienza prima e il cyberpunk poi ci avevano istruito circa il fatto che la società contemporanea sarebbe stata sessuocentrica. L'immagine di persone che "di giorno fan tanto i perbenisti poi pero quando cala l sera vedete voi come si avvicinano e ci provano pur d avere una scopata o solamente un pompino" (*n2) non è quindi affatto un'immagine nuova. Fermarsi a questo non è solo deludente, è una sconfitta. Nel 2009 sarebbe interessante tipo interrogarsi sulle ragioni che spingono certe persone ad adottare questo comportamento, provare a darsi delle spiegazioni, capire in che modo questo comportamento può, per alcuni, essere razionale. Bollarli come "perbenisti" e fermarsi qui dovrebbe essere un po' demodé, invece è un'evergreen (*n3).
Proviamo a fare un esercizio, immaginiamo che in una cittadina relativamente tranquilla, magari festosa sopra la media, per bene ma non perbenista, diciamo un posto come Rimini, sì, immaginiamo che a Rimini avvenga un'aggressione anti-gay. Ora, la spiegazione corrente è che gli aggressori sono omofobi. Ipotizziamo anche che ci sia una legislazione che dice che l'omofobia nei casi di violenza sia un'aggravante. Di per sé il fatto che la vittima sia un gay non dimostra affatto che la violenza sia una violenza omofobica: se, ad esempio, non so che sei gay e ti uccido è solo omicidio, mica omicidio omofobico. Quindi avremmo questa scena in tribunale, in cui le vittime devono dimostrare che sono state aggredite in quanto gay - l'implicazione è che se fossero stati tipo rom non sarebbero stati aggrediti. Ma, nel caso ipotetico, gli abitanti del quartiere che hanno assistito all'aggressione solidarizzano con l'aggressore dicendo che lui ha solo difeso il decoro del palazzo, che non li ha certo aggrediti perché erano gay, ma solo perché erano impresentabili, fastidiosi, brutti, indecorosi. Insomma, monnezza. Ma monnezza a prescindere da quello che fanno a letto. La coppia praticamente imbrattava il palazzo con la sua sola presenza. Esattamente come una ragazza dai molti amanti, una donna che ha abortito, dei neGri, dei rom, un cameriere rumeno, una colf polacca coi fianchi larghi, una infermiera filippina con la faccia butterata e via discriminando...
"Siccome fanno tutti schifo uguale, mica c'era omofobia! E' gente che non si è integrata. Conosco un sacco di gay, Signor Giudice davvero, ma non fanno come loro; loro provocano."
La volete ancora più chiara e più semplificata o basta così? E' necessario proprio spiegare fin nei minimi dettagli dov'è che ci ha portati l'ideologia del decoro? Devo spiegare cos'è?
Sì, lo spiego. Diciamolo, chiamiamolo per nome, 'sto decoro. Lasciate che provi a fissarlo, sennò ci resta evanescente.
Il decoro è la morale per cui se mi fai male agli occhi quando ti vedo allora devi essere punito. E se mi fai male all'immaginazione quando so cosa stai facendo anche se non ti vedo allora devi essere punito, ma per sicurezza ci metto anche una telecamera. Se è illuminato, lindo, profumato allora il posto è decoroso, anche se è deserto e freddo come un parcheggio e ci fanno gli stupri perché non passa mai nessuno. Se ti accoltello nel vicolo buio e umido dove stai pomiciando è perché sei nascosto e indecoroso e dunque stai facendo qualcosa che non può essere fatto alla luce del sole e dunque ho ragione. Se invece stai pomiciando sotto un lampione ti dico che devi andare da un'altra parte perché i bambini potrebbero vederti. Anzi, ti dovresti trovare un luogo magari appartato. Così ti posso accoltellare. O posso dire che ti droghi e farci mettere i lampioni e le telecamere così non ci vai più, sennò ti vedono i bambini (*n4)
etc...

chiarimenti? domande? proposte? obiezioni? sono tutt'orecchie

(*nota 1 per la lurida checca): censire, non censurare né recensire. Usa il deMauro online.
(*n1) Non c'è mai il link perché sono incontri o conversazioni telefoniche. Ovviamente spero che il mio cellulare sia intercettato, così un dì potrò recuperare le registrazioni e trascrivere cotanta scienza.
(*n2lc) il Levitico è uno dei libri che compongono la Bibbia. Per la precisione è il terzo dopo Genesi ed Esodo. In particolare nel Levitico stanno concentrati tutti i divieti e i precetti, tipo tonnellate di divieti e precetti, peraltro assai fantasiosi. Un testo paragonabile al Levitico è il regolamento della polizia municipale di Firenze (che a pensarci bene dev'essere una traduzione non ufficiale o qualcosa di simile). Siccome siamo un paese impregnato di cultura cattolica immagino che tutti si sappia cos'è il Levitico e cosa c'è scritto. In caso di lacune, si consiglia di rimediare.
(*n3lc) Alcune parole hanno più significati. L'iperbole, come la parabola, è una figura geometrica facente parte delle coniche. Allo stesso tempo con "parabola" s'intende la narrazione di un aneddoto religioso edificante, mentre la "iperbole" è una figura retorica. Wikipedia può illustrarti significato e uso del termine "iperbole" in letteratura.
(*n2) Non capisco questa gerarchia degli atti sessuali. Perché "solamente" un pompino? Cos'è questo declassamento del sesso orale?
(*n3) Ci sta un tizio che interrogandosi sul perché gli operai di fabbrica si comportavano come si comportavano - anziché, come i contemporanei, limitarsi a bollarli come buzzurri o, più elegantemente, "meno dotati" - ci ha scritto su un libro... capitale. Non dico di fare lo stesso, ma lo spunto è promettente.
(*n4) Minchia, bambini ovunque, in ogni angolo, a tutte le ore del giorno e della notte, sempre bambini i cui occhi vanno tutelati. Meno male siamo un paese a crescita zero... Ma non possiamo mettere tutti i bambini in dei posti dove stanno solo loro? Non so, magari degli asili per l'infanzia. Cosa? Non ci sono i soldi? Ah, già... Mandiamoli a scuola, no? Uh, non c'è più il tempo prolungato così il pomeriggio dormono dai nonni - perché non potete pagare la babysitter, si capisce - e la sera ve li portate dietro perché non hanno sonno... capisco... be', mandateli a giocare al parco! Ah, non c'è più il parco? ... ci hanno fatto un palazzo... capisco. Cazzo, allora non fatene più. Non fatene più. Non fatene più.

24.8.09

Gente massacrata e altre amenità

[scusate il ritardo]
Il primo rottinculo che si stupisce per le esternazioni di Alemanno o che, peggio, ne condivide la sollecita condanna del magistrato che non ha subitamente sbattuto in gattabuia "Svastichella-lo-sventrafroci" giuro che lo faccio arrivare in Siberia a scorreggiate.

P.S.: Alemanno è istruito da anni a berciare contro i magistrati. In tutta questa faccenda il problema di sicuro non è il magistrato. Né il magistrato è anche un problema né il fatto che non mettano subito la gente in gabbia è un altro problema. La LEGGE che stabilisce come procedere non la fanno i magistrati ma quel Parlamento che le ultime "libere elezioni" hanno consegnato inespugnabilmente ai compari di Alemanno. E proprio mi fa dolore doverlo ribadire.
P.P.S.: E, per carità del cielo, stendiamo un velo pietoso sul pestaggio di Rimini. No, perché sul decoro di cose da dire ce ne sarebbero svariate... stramaledetti gaylib

21.8.09

Alcune semplici proposte su ciò che culturalmente ci appartiene e ciò che ci è culturalmente distante

Innanzi tutto, caro sindaco di Varallo, penso che vadano multati salatissimamente i tedeschi che pensano di approcciare le nostre lande con addosso dei sandali. Non per i sandali, ma per i calzettoni di spugna nei quali infilano i piedi prima di mettersi i sandali.
Non si possono vedere. E non sono igienici. E poi i miei bambini pensano che quelli lì ci abbiano la psoriasi ai piedi. Cioè, non è che siccome i crucchi ci ricolmano di vaini noi si dev'essere per forza sempre tolleranti e rispettosi. S'è mai visto un italiano - un ligure, un varesotto, un tuderte(*) - calzare il sandalo col calzettone? No, perché la cosa non è "propria della nostra civiltà".
Poi volevo sapere: ma se un prete cade in piscina lo multiamo o no?
E inoltre direi anche che, per favorire l'integrazione e far sì che chi è nostro ospite condivida i nostri costumi, la prossima volta il G8 lo facciamo a Villa Certosa. Coca&pupe&tutto il resto che è proprio della nostra civiltà.

(*) Abitante di Todi. Perché in questo blog si fa sempre almeno un po' di nozionismo da Chi vuol esser milionario. Quindi, per completezza, aggiungerei tra gli umbri i noti eugubini di Gubbio e i meno ribaditi tifernati di Città di Castello.

13.8.09

-11 Post a vanvera (sei sempre a un link dalla solita lurida checca)

Prima o poi pubblicherò un libro di racconti per il solo gusto di intitolarlo "Il libro omonimo", così ogni volta che verrà citato il racconto, non so, "Giacomo Bonfiglio, musicista" diranno che è tratto dal libro omonimo, e la gente penserà che io abbia scritto tanti libri quanti racconti.
Lo so, l'hanno già fatto i Powerillusi con un CD, ma appparte che chi siano i Powerillusi lo sappiamo solo io e le Sorelle Bandiera, va detto che con i libri di racconti il trucco funziona meglio, perché i libri di racconti prendono spesso il titolo da uno dei racconti ivi contenuti.
Premessa questa impellente astrominchiata su cui meditavo sotto gli oleandri rosa che mi separano dalla coop (*), passiamo a un'altra.
Sempre per la serie frammenti di autoanalisi, oggi riflettiamo sul drammatico fallimento sociale dello scrivente e sulla sua drammatica e perversa repulsione per qualsiasi cosa abbia a che fare con la riconoscibilità, la tracciabilità, la ripercorribilità e in definitiva quell'ingrediente chiave del successo nel mondo capitalista che è l'autorialità.
Oggi, care le mie siculotte {scusate, Zero ha i sorcini, Scotti le letterine, anellidifumo gli anellidi, vorrei capire perché non posso avere delle fantastiche siculotte [madonna avrà i madonnari? no, perché i groupies di madonna si chiamano froce(***) under25inside™ (e anche outside giacché, come per la sacra sindrome, solo lo studio dei pollini fossili intrappolati tra le pieghe dei loro villi rettali potrà fornire indizi utili a collocarle nel tempo - sempre che altri indizi non rivelino che quando parlano della loro ex-amica Elisabeth intendono proprio Elisabetta Prima, "ex-" solo in quanto cadavere, perché loro non ci hanno mai litigato: non c'era msn!)]} oggi, dicevo... ma secondo voi, visto che ho così tante personalità, quando mi interrompo ho il diritto/dovere di arrabbiarmi con qualcuno?
Insomma siculotte mie, oggi si fa sociologia improvvisata da quattro soldi. In breve, la storia è che stavo esplorando il significato di questo messaggio inquietante che mi appare sulla bacheca di Blogger e che dice che ho un lettore fisso. Trattasi di Oscar. Navigo un po' gli altri blog di cui Oscar è un lettore fisso, e bon, morta lì.
Senonché poi leggo anche i commenti all'ultimo post di finOcchio e, a parte il solito larvotto, clicco su questo Gipris, e pare che sia un niuiorchese. Senonché clicco sul profilo sperando di vedere un po' meglio la foto di 'sto tizio che mi era parso discreto (frattento avevo scoperto che sta a Firenze) e ci trovo che ha due amici, di cui uno è uno dei blogger seguiti da Oscar, tale Marmoezucchero.
Il mondo è piccolo e le froce che si leggono a vicenda online sono sempre le stesse. You're just one click away from the closest queer. Non si scappa. All'epoca di TheDutchess mi trovai a scoprire il blog del fu nadir-motel, da cui poi esseri virtuali a cascata, in una struttura quasi chiusa che partendo da VanityHair e passando per senhal e insy_loan (che linka marmoezucchero) arriva a larvotto (che ha un trombi come goodasyou e che linka elfobruno, castellidirabbia, un cacciatore di orsi fiorentino che si chiama labinero e ha profili sconci in tutti i siti di profili sconci, e il solito marmoezucchero) e il fu alebino, tornando su anellidifumo, che poi è il blog preferito della bidella del forum di gay.tv. Praticamente tutti costoro linkano finOcchio, che li linka a sua volta. E goodasyou linka los tres novios che linka gattopesce che è linkato da VanityHair, che mi aveva intravisto in qualche commento a nadir_motel e aveva preso a commentarmi fisso ma con il quale ci siamo persi di vista quando ho dismesso i panni di TheDutchess - che, per chi se lo sta chiedendo cercando da qualche giorno cose come "dutchess vocabolario" e affini, è un'inesistente femminile di Dutch, termine inglese per gli Olandesi, che mi sembrava appropriato in quanto all'epoca stavo ad Amsterdam e inoltre si legge quasi come duchess, duchessa.
MA QUANTO CI PIACERA' A NOI FROCI LEGGERE I DIARI DI TUTTI GLI ALTRI FROCI?
Ci piacerebbe forse meno se leggere quello che fanno gli altri non fosse sinonimo di farsi i cazzi degli altri?

Ora, a parte una necessaria riflessione sui nomi dei blogger - da qualche parte c'è anche blu di metilene, una specie di antiparassitario per itticoltura; attendiamo Permanganato di potassio, il blogger altrimenti noto come tetraossomanganato (VII) di potassio - direi che ci vorrebbero le seguenti cose:
- una bella mappa, così vediamo quanto siamo vicini vicini vicini
- un'analisi stilistica e delle ricorrenze, così scopriamo che, con una, stabile eccezione, scriviamo tutti le stesse cose (Madonna&popstar, abbigliamento, colloqui di lavoro, rapporti erotici e/o sessuali, politica gay rivendicazionista del mio non dico cosa ché sennò s'offende), con la stessa (falsissima) autoironia del menga, gareggiando a chi è che trova le frasi e gli accostamenti più sbellicosi
- la dimostrazione psicanalitica che oltre la metà dei commenti che circolano sono, in realtà, pompini

Cioè, minchiazza lurida, è un paesino popolato da cloni narcisisti o che?
Ok, okay, ora la smetto di tirare proterve secchiate di varechina. Però aveva ragione quella santa donna di Ol'ga Rozanova. O sarà che l'ho letta che ero troppo giovane e mi sono fatto definitivamente traviare. Fatemi finire di sfogare, dunque. Non pretendo che ciascun blog abbia una cifra. Non pretendo che ognuno faccia lo specialista di qualcosa, né che si finga di non essere, in ultima analisi, comunità. Ma mentre rivendico il mio diritto a non essere riconoscibile mi accorgo di stare su un satellite, di orbitare lontano da questa specie di pianetino dove tutti bene o male si conoscono e dal quale io mi ritraggo ma attorno al quale comunque orbito. Non voglio essere riconoscibile come "facente parte di...", perché poi scatterebbe l'adeguamento al canone, la normatività del dover fare le cose in un certo modo in quanto "facente parte di...". Né tantomeno voglio dipingere cento volte lo stesso quadro, dare sempre le stesse pennellate, allo stesso modo, con quello che è uno stile riconoscibile. Cercare di essere, semmai, riconoscibile per una tensione a cambiare il modo in cui faccio le cose sarebbe da complessati di superiorità? Sarebbe autoingannarsi e credere di superare i limiti?
(Cambiare pelle/blog in questi anni mi ha fatto andare in questa direzione?)

(*) All'andata; al ritorno pensavo che i servizi segreti cinesi devono essere fòrti assai e particolarmente segreti, visto che non so manco come si chiamano. Altro che KGB! Anche perché provate a ricordarvi Guojia Anquan Bu, abbreviato in Guoanbu. E poi provate a dire "Da Ouagadougou a Guoanbu www mi piaci tu(**)", etc...
(**) La prima parte riprende da Rimini a Ouagadougou, di Lu Colombo, che è quella di Maracaibo. La seconda è dei Gazosa, scoppiettante successo pop estivo succeduto al premiato singolo sanremese Stai con me (forever) - perché Sanremo è Sanremo? (adesso rileggete la frase sibilando come vipere)
(***) Ma secondo voi, se chiedo alla Crusca "Il femminile plurale di frocio è froce o frocie?", mi rispondono?

10.8.09

-12 Sapore di mare?

No, sapore di fritto. E non sono calamari e gamberetti in salsa allo yogurt - anche se la mia cucina è tutta un fermento lattico vivo. Lo so, voi siete tutte a titillarvi gli ombelichi su qualche spiaggia, a fare le sirenette su qualche scoglio, a rimirare stelle cadenti e zuppe di scorpene rosse in qualche isola minore del Mediterraneo, sfogliate Al faro sull'Isola delle Correnti, nuotate tra il sartiame d'alghe di un vascello dei pirati cilici(*) sprofondato nelle acque di Anticitera, lasciate che vi facciano un massaggio ai piedi con la pomice in qualche residenza titina delle Brioni (a proposito, se v'interessano sono in vendita), praticate fellationes (che non è un accrescitivo, ma solo il plurale) et irrumationes in un ascensore bloccato della Tour Eiffel, sollazzate mufloni e soldati della mia ex-amica HM Elizabeth II alla periferia di Famagosta, imitate col vostro yacht le navi achee nascondendovi dietro Tenedo mentre un vostro amico di dotazione equina fa il cavallo di Troia (perché, diciamocelo, altro che cazzare la randa quando non distinguete la vela dall'albero maestro! e allora tanto vale darsi all'ippica) e, dulcis in fundo, a Gerba ci date dentro di spugna sulla schiena di un ibadita maltese che fa il vasaio come terapia-relax per armatori ricchi sfondati (voi, contrariamente alle aspettative abilmente create mediante l'accumulazione di riferimenti erotici neppure tanto velati, siete solo il suo schiavo bianco, ruolo che fa parte della vostra terapia antirazzista organizzata da un'onlus veltroniana).
Io, alla facciazza vostra, ho trasformato due chili di verdure in cinque barattoli di caponata. Usando abbastanza olio da friggere anche la Luna - ma d'altra parte è l'olio l'unica cosa che da queste parti ha schizzato fino alle stelle nelle ultime 48 ore.
E sarà il fritto di melanzane, sarà la vicina napoletana, sarà stata la sollecitazione di fikasicula, ma oggi mi tocca fare il meridionalista.
Perché, ragazze mie, voi ve ne sarete anche andate in vacanza, ma qui il nemico s'avanza e così, nell'attesa che rientriate, mi ergo ad interim baluardo di non so cosa.
Non discuterò di gabbie salariali (anche perché un prodotto politico che si chiama "gabbia salariale" è invendibile, tanto valeva chiamarle "prigioni per stipendi"; e comunque c'è chi sa e può affrontare il tema più autorevolmente di me);
Tralascerò le infrastrutture al Sud (eloquentemente illustrate qui), il piano per il Sud, la contrattazione di secondo livello al Sud, gli sbarchi al Sud e la polemica ibero-trinacriense su mafia vs. Eta. Oggi riprenderò la tesi per cui probabilmente a dirigere Repubblica.it ci sta Licio Gelli (non voglio proprio pensare che i giornalisti siano stupidi, quindi faccio professione di fede in una bella teoria del complotto che mi sollevi dal dovere di esporli all'accusa). E siccome di informazioni e fonti non ve ne ho girate abbastanza, vi sorbite tutto un articolo di Salvo Intravaia su Repubblica, appunto, che si caratterizza per un antileghismo così maldestro da volerti far votare Liga Véneta:

Gli studenti meridionali sono i più bravi d'Italia. Anzi, no: sono i più scarsi perché, nel compilare il test nazionale, hanno copiato o i prof li hanno aiutati. E' questa la prima lettura del report appena pubblicato dall'Invasi (l'Istituto nazionale di valutazione del sistema scolastico nazionale) sul test a carattere nazionale, che gli studenti di terza media hanno compilato durante l'esame finale di giugno. Il punteggio "grezzo" per area geografica non lascia spazio a dubbi: in Italiano sono in testa i ragazzini del Centro seguiti da quelli meridionali, ultimi si piazzano gli alunni delle regioni del Nord. In Matematica per gli studenti meridionali le cose vanno ancora meglio: sono in testa, seguiti da quelli e del Centro e dai compagni settentrionali. Ma, secondo l'Invalsi, le prove compilate dai ragazzini delle regioni al di sotto della Capitale sono "anomali". "Ad un primo sguardo - si legge nel rapporto - i risultati complessivi sia della prova d'italiano che di quella di matematica non sembrano mettere in luce differenze molto rilevanti all'interno del Paese. In entrambe le sezioni della Prova nazionale il Nord, inteso nel suo complesso, sembra conseguire risultati leggermente inferiori al resto del Paese, mentre le restanti aree non paiono differire in modo significativo". Possibile? Ed ecco che i dati si invertono. "Ancor prima di analizzare i dati presentati nelle tavole - continua il dossier - è importante verificare se ed in quale misura i risultati rilevati diano qualche indicazione di comportamenti opportunistici". In poche parole: di prof che aiutano gli allievi nelle risposte o di studenti che si aiutano copiando ed insegnanti che stanno a guardare. Ma non si era detto che al Nord ci sono tantissimi (troppi) professori meridionali? Al Nord i prof meridionali non aiutano gli studenti e al Sud gli stessi "terroni", per usare un vocabolo che sta a cuore agli esponenti del Carroccio, danno una mano ai propri alunni? O è anche possibile ipotizzare che gli alunni del Sud sono più furbi di quelli del resto d'Italia?
Ma, se la matematica non è un'opinione, i dati vanno sgrossati dalle furberie. "Il suddetto controllo - spiegano dall'Invalsi - è stato effettuato adottando una metodologia statistica articolata e analitica volta all'individuazione dei dati anomali e della loro conseguente correzione (hard clustering)". Ma anche applicando la complessa metodologia statistica i conti non tornano. "Tuttavia - proseguono gli esperti - , questo metodo non supera totalmente il problema della presenza dei dati anomali e non è in grado di tenere conto di nuance diverse con le quali le anomalie si possono presentare". Ed ecco la soluzione al dilemma. "Per questa ragione è stata adottato un 'approccio sfuocato' (fuzzy logic) in grado di fornire ad ogni studente un coefficiente di correzione attenuando così in maniera considerevole l'incidenza di comportamenti opportunistici". Solo dopo la complicata elaborazione dei dati si giunge alla tabella dei "punteggi medi corretti". Che, finalmente, ristabilisce i "reali valori" in campo: primi i ragazzini nel Nord, secondi i compagni del Centro e buoni ultimi quelli del Sud. E se l'anomalia venisse spiegata diversamente? Nelle elaborazioni Invalsi i risultati vengono anche disaggregati in base all'origine degli alunni: italiani (autoctoni) o non italiani. I punteggi degli alunni stranieri, anche per via del test di lingua italiana, sono di gran lunga inferiori a quelli dei coetanei nostrani. E siccome nelle regioni settentrionali la percentuale di alunni stranieri è sei volte superiore a quella delle regioni meridionali. Perché i migliori risultati del Sud devono essere attribuiti a comportamenti anomali e non alla minore presenza di alunni stranieri?

Orbene, alla fine di questa illustre lettura volevo fare in faccia all'Intravaia un rutto allo tzatziki (**) da farlo diventare friulano, o quantomeno biondo platino con le consonanti doppie dimezzate.
Totò, ma che minchia vai dicendo? Dio majale!
Non intendo discettare di scienze statistiche, che decisamente non sono il mio campo, ma mettiamo in chiaro una cosa: non è che c'è un complotto nordista che vuole dire a tutti i costi quanto di peggio può dirsi sul Sud. Fra l'altro seguendo quel ragionamento finiremmo anche con il concludere che gli insegnanti del Sud che stanno al Nord non sono in grado di insegnare l'italiano agli alunni migranti...
Io vorrei soffermarmi sulla cosa dei "comportamenti opportunistici". Se mi sono fatto un'idea decente di quello che c'è scritto nel rapporto Invalsi (è un PDF di 180 pagine, potete anche risparmiarvelo), i comportamenti opportunistici sono essenzialmente i ragazzi che copiano. Il criterio di correzione dei rilevamenti è: se in una classe fanno tutti gli stessi errori, lasciano in bianco le stesse domande e rispondono bene in modo uniforme, allora hanno copiato.
I beg your pardon? La mi scusi? No, caro signor Invalsi. Se bla bla bla, allora il livello di preparazione della classe è omogeneo. Prima di concludere che hanno copiato (o che la prof ha suggerito), dovreste dimostrare che il livello di preparazione è disomogeneo.
SICCOME CHE SCASSATE I CUGGHIUNA CON QUESTA COSA CHE NON BISOGNA LASCIARE INDIETRO NESSUNO ALLORA MI PARREBBE POSITIVO AVERE DEI RISULTATI OMOGENEI E ALTI IN MODO OMOGENEO - messaggio lasciato da maschio_del_profondo_sud alle 16.01
Ma io voglio andare oltre, perché io sono avanti, e voglio ammettere che il livello di preparazione nelle classi è disomogeneo, e questo nonostante la mia esperienza del mondo mi suggerisca che i bambini delle medie sono tutti caprae aequaliter - meno male che per l'Invalsi il 67% di risposte corrette è un dato più che sufficiente... io sotto l'85% boccerei.
Sì, hanno copiato.
(rullo di tamburi)
...
Embè?
Nella più elementare delle ipotesi stiamo dicendo che i ragazzini del Sud cooperano per passare l'esame e che, proprio perché cooperano, fanno mediamente meglio dei ragazzini del Nord (e qui si sta omettendo di ricordare che comunque a fare meglio di tutti sono i marchigiani, il che sarebbe in effetti una notizia importante, perché ci confermerebbe innanzi tutto che le Marche esistono davvero e non sono un'invenzione dei giocatori di D&D).
Ma siccome fare le cose insieme per passare l'esame è una cosa che non si fa, allora non diciamo che cooperano, ma che adottano comportamenti opportunistici. A me piacerebbe tanto che questo signor Invalsi si interrogasse un po' sul senso dell'esame, il significato del test, e l'uso cui il test si espone.
Dal punto di vista di chi lo sottopone, l'esame esiste per discriminare. Dal punto di vista di chi lo affronta, però, l'esame esiste solo per essere passato. Per parafrasare Tiqqun, ogni successo in materia d'esame è essenzialmente un fallimento, perché così come non siamo noi che compriamo una merce ma è una merce che vuole essere comprata, allo stesso modo non è un esame che superiamo, ma un esaminatore che vuole che l'esame non sia superato. Superandolo non facciamo felice l'esaminatore. Costui deve bocciare. Se l'esaminatore non bocciasse, l'esame non avrebbe senso.
Ma visto che il significato del test è diverso a seconda che siamo esaminatori o esaminati, dal punto di vista di questi ultimi il comportamento più razionale è lavorare collettivamente per superarlo, non farsi ognuno i cazzi propri per poi avere la classifica di classe con i più bravi e i più scarsi: per quella ci sono le interrogazioni.
Sento già le obiezioni: non vogliamo bocciare nessuno, ma solo capire quali sono le criticità per intervenire sul mondo della scuola al Sud.
Mi sta' pigghiannu pu' culu? O sei cretino bacato, o mi stai prendendo per il culo. È da deSanctis che facciamo indagini e inchieste e relazioni e commissioni sulla scuola, com'è che nessuno ha risolto il problema? Fra l'altro il problema della "risposta giusta" in scienze sociali è vecchio di almeno trent'anni. Se tu fai una domanda, la gente potrebbe rispondere non dicendo quello che pensa davvero, ma affermando ciò che ritiene sia opportuno rispondere. OPPORTUNO. Se gli studenti sanno che devono passare il test, agiranno per passare il test e adotteranno tutti i comportamenti adatti a garantire che possano passare il test. Il loro pertanto è un comportamento opportuno, non opportunistico. Babbeo di un Invalsi!
Scoprire che al Sud l'italiano è parlato peggio, la matematica è conosciuta meno bene e il livello d'istruzione complessivo dei bimbetti è più scarso che altrove è come scoprire l'acqua a temperatura ambiente, o accorgersi che si riesce a vedere attraverso l'aria, o realizzare che dare craniate sul muro a gran velocità fa male.
L'Invalsi potrebbe fare i test così:
Se fai cinque ore di lezione al giorno e la tua scuola è stata incendiata, vandalizzata, scassinata e presa a colpi di fucile, restando chiusa per complessivi quindici giorni, quante ore di lezione hai perso e quante ne hai fatte in meno, in percentuale, dei tuoi coetanei di Urbino?
Ma siccome non gliene fotte niente a nessuno, abbiamo l'Invalsi che dice cose che tutti sanno, la solita stampa "di sinsitra" manipolata da Licio Gelli che fa articoli insulsi e nessuno che scrive che:
Ennesimo raid vandalico, la scorsa notte, nell'istituto comprensivo Giovanni Falcone, nel quartiere Zen di Palermo. La scuola è stata più volte, nei mesi scorsi, presa di mira da bande che hanno danneggiato le strutture. Questa volta i vandali si sono accaniti contro la palestra. Divelti i canestri, rotte le finestre e rubati numerosi attrezzi. La settimana scorsa, sempre in un raid notturno, era stata danneggiata l'area riservata alla scuola materna. Il 14 luglio era stato appiccato un incendio, mentre a gennaio e maggio (a due giorni dall'anniversario della morte del magistrato) la scuola è stata vittima di numerosi furti, nonché presa di mira dai cecchini che hanno sparato 10 proiettili all'indirizzo della palestra e di alcune aule. "Questi episodi si verificano probabilmente perché stiamo provando a fare scuola - ha detto il preside dell'istituto, Domenico Di Fatta - Prima che arrivassi io i bambini non avevano neanche i libri. Adesso le bande si ribellano perché qui i bambini sono la loro manovalanza. Il Comune deve intervenire subito per fare in modo che la scuola sia pronta a settembre, altrimenti 150 bambini della scuola materna non potranno entrare e saremo assediati dalle madri.
o che:
PALERMO. Raid vandalico, la notte scorsa, all’Istituto magistrale “De Cosmi”, in via Leonardo Ruggeri, a Palermo. Appiccato un incendio in un’aula al seminterrato del complesso scolastico. Le fiamme sono state domate dai vigili del fuoco. Sul posto è intervenuta la polizia. Indagini sono in corso.
(notizia da LiveSicilia del 16/03)
Però sappiamo che il premier va a Mignotte (un vigneto della Borgnogna) e tutto il sistema massmediatico nazionale a sfasciarcisi la testa sopra.
Ma dichemmmìnchia stiamo parlando?
Stiamo parlando di come si producono argomenti e mistificazioni per legittimare il razzismo leghista. E stiamo parlando di come niente, a sinistra, a destra, in alto o in basso, niente e nessuno sia dotato del minimo raziocinio per capire che cazzo sta succedendo.
Intanto un errore burocratico ci ha fatto fare il grande balzo in avanti di civiltà e, con il primo matrimonio gay, siamo anche noi all'avanguardia in Europa. Ora voglio proprio vedere come va a finire... perché, per la gioia dell'eterogenesi dei fini, scommettiamo che è "tutta colpa" di un dipendente ministeriale originario di Contessa Entellina?


(*) Cilìci, cioè pirati di Cilicia. Lo so che tra voi c'è un palermitano ignorante che ha pensato ad un errore di ortografia e misteriosi pirati ciliaci, ma semmai sarebbero stati cEliaci, anche se a Palermo sono cIliaci.
(**) Sì, ho un po' abbondato con l'aglio, ma avevo una riunione di condominio stasera.

5.8.09

-13 La chiave/5 (su ninni, dite che non ve l'aspettavate)

Lo so, è tardi. Mi aspettavate per ora di pranzo.
Ma ho il cervello completamente occupato da una visione mistica che ha spalancato nuovi orizzonti della teoria queer. Ieri un raro mix di cazzeggio, ignoranza e fatalità ha generato una chiave di ricerca che ha assorbito le mie riflessioni al punto che non riuscivo manco a leggere sulla tazza del cesso {avete mai notato come ci si concentra bene sulla tazza del cesso? Io certe volte mi faccio le mattinate lì, chiappe al vento e senza manco poi fare un donwload, solo a leggere, fino almeno a finire il capitolo; e sottolineo anche}.
Siamo alla produzione inconsapevole di teorie di resistenza sessuale che hanno dell'incredibile.

EVERYONE NOW IS DILDO

Ora, io cinque anni fa su un ex blog avevo lasciato come ricordo conclusivo il mitico "Everyone knows it's dildo". Che, in effetti, è ancora . Ma... adesso basta con il potere fallico del porco maschio sciovinista! Basta con la fallocrazia e il fallocentrismo! Tutti adesso sono dildo! Uomini, donne, peni, braccia, dita, piedi, teste, non importa: tutto può essere infilato in qualche orifizio di piacere, tutti sono dildo. Fassino, mingherlino, per beginners e Bondi, più pingue, per utenti advanced.
Ferrara per Capezzone
(via, questa non è neanche tanto sottile; prendetevi il vostro tempo e ridetene con calma).

Uh, a proposito di Ferrara - d'ora in avanti abbreviato in FE, visto che fa provincia - la frase di ieri era sua. Era riferita, ovviamente, trattandosi di FE, alla RU486, ma poteva benissimo trattarsi di $ilvio. Vi risparmio una tediosa parentesi su quanto può essere interessante notare come sia ambiguo e versatile il linguaggio di certi ex (e non a caso ex-) comunisti.

Ma veniamo a noi. Orbene, se avete letto i post di Maria Marchese che ho linkato ieri, dovreste sapere com'è che stanno le cose su 'sti benedetti FAS. Mentre Narciso ipotizza un cortometraggio porno che li abbia a tema (non per fare politica col porno, come insegna PompiMara Carfagna, ma per fare, assai più sensatamente, del porno con la politica), Tina si sta sforzando di mettere d'accordo quell'alto consesso di personalità perché producano una replica efficace per Io, elegante per Bree e la dama inglese, diretta per il maschio del profondo sud, chiara per la nerboruta massaia sicula e incisiva per Me medesima. In realtà, se riuscissimo a farci anche del porno avremmo finalmente Vacca Tina, ma il rischio è quello, invece, di trovarsi solo con una misera vaccatina. Così, nell'attesa di tempi migliori e più creativi per dar vita a questa sintesi estrema, ci accontenteremo di elaborare la domanda la cui risposta è "Vendere la Toscana ai tedeschi".
Siccome le cose non capitano per caso, lo spunto ce lo danno ancora una volta da noisefromamerika, stavolta però qui. Il Bisin (cioè l'autore del post linkato che non avete letto), infatti chiede provocatoriamente "Chi l'ha detto che bisogna nascere-vivere-morire dove sono nati-vissuti-morti i nostri antenati?". Chiaro, ci si può sforzare di rispondere con dovizia d'argomentazioni, ma s'è detto che questo terreno pedante e noioso ce lo vogliamo lasciare alle spalle {scusate, non sto usando un pluralia majetatis, è proprio che c'è un casino di gente qua dentro}. In radicale alternativa, possiamo portare alle estreme conseguenze quanto implicato da una simile domanda - provocazione per provocazione...
Già, appartieni al posto in cui sei nato? Mah, mica è detto. E il posto in cui sei nato, appartiene per caso a qualcosa? Cioè, alla fine è solo una congerie di accidenti storici a disegnare quelle cose volgari che sono i confini nazionali, quindi se tutti sono liberi di migrare non si capisce, francamente, perché debbano esistere dei confini nazionali. I confini nazionali sono roba vecchia, antichi. Io ad esempio li userei solo per confinare popolazioni incapaci di autogoverno democratico, tipo i fan di Gigi D'Alessio.
Poi, dico, va bene, gli stati un po' ci servono, ma chi l'ha detto che devono essere stati nazionali? Dico, avete visto com'è finita in Jugoslavia 'sta cosa degli stati nazionali? Sciò, via, raus stati nazionali. Di più! Ognuno dev'essere libero di scegliersi lo stato che preferisce, e se la maggioranza della popolazione in una certo posto vuole cambiare stato dev'essere, perché no?, libera di farlo. Diamine, ci sono comuni veneti che migrano armi e bagagli in Trentino e in Friuli, e quei poveri cristi di Mussomeli non possono migrare in Liechtenstein? Ma cose dell'altro mondo...!
Indi ragion per cui, s'ha da vendere la Toscana alla Germania.
L'Italia si libererebbe in un sol colpo di metà dei comunisti, con gran sollievo di $ilvio.
I tedeschi, che hanno già colonizzato larga parte del Chianti, risparmierebbero un ballino di danari per andare in vacanza. Fra l'altro sono sempre qui, continuano a venire, ci amano, tu dici "Firenze" e quelli non capiscono più niente. Inoltre la scena underground di Berlino è molto meglio di quella di qualsiasi capitale europea, e le froce toscane, con qualche eccezione, sono per lo più bear nutrite a cinta e sarciccia che - non so - shampiste post-punk londinesi. E il Bear a Bearlino va un sacco.
Non dimentichiamo che miglioreremmo salari e sussidi di disoccupazione. Finirebbe la speculazione sugli affitti. E, insomma, se questi hanno ricostruito Dresda e Francoforte e Magonza dopo che erano state cancellate dalle cartine geografiche, riesumandole dagli atlanti storici, volete che una sistemata ai borghi della Val di Cecina non la daranno? Dico, ma v'immaginate Riparbella dopo che ci avranno messo le mani i crucchi?
Poi nei primi tempi apriamo le porte a tutti quelli che vogliono venire qui, facciamo l'isola linguistica per almeno una generazione, lasciamo sfogare le pulsioni dialettali di tutto lo Stivale (con gran fiorire di letteratura, come sempre accade nei momenti di transizione linguistica), ci liberiamo di Sinistra e Libertà e di Rifondazione e ci prendiamo DieLinke, sostituiamo il PD con l'SPD e comunque Angela Merkel ha un marito molto più simpatico di Veronica Lario (o di Noemi Letizia, o di chi cazzo è in questo momento la First Lady).

Ah, sì, la domanda ovviamente era "v'immaginate Riparbella dopo che ci avranno messo le mani i crucchi". E penso a quei fortunelli di non so quale paesotto aquilano sballottato dal terremoto e che sarà ricostruito, appunto, dai Crucchi...

così è deciso, l'udienza è tolta

4.8.09

Indefessamente -13 La Chiave/4

...ovvero Vacca Tina e altri omaggi alla teratologia

Abbiamo dunque fissato un punto: il compiacimento del sottoscritto arriva persino in contesti assolutamente autistici come la creazione di un personaggio fittizio secondario (Achilles Hill) creato per avvalorare la consistenza di un personaggio fittizio primario (Florence Carlo). Non si può escludere un nesso tra autismo e compiacimento.

Il secondo elemento propostovi ieri l'altro ci porta direttamente sul terreno della comunicazione politica. A tal proposito, uno potrebbe, robecchianamente, darsi alla satira. Meno robecchianamente, si potrebbe levare un grido di replica e supportarlo con dei dati precisi ma, soprattutto, chiari.
Lasciate che apra una parentesi: sto adorando Maria Marchese. Esiste un modo fin troppo liberista di fare i conti con il problema, e poi esiste Maria. Forse non avrà la palla di vetro, forse non sa tutte le risposte a tutte le domande, ma di sicuro tira fuori il numero giusto al momento giusto. Insomma, non giocate mai a tombola con Maria. E, ancora più insomma, Maria4Presidenta! @>----
Chiusa la dovuta parentesi, andiamo a vedere le reazioni all'annuncio dei 4 miliardi improvvisamente destinati alla Sicilia (con scorno, ovvio, delle altre 19 regioni destinatarie dei FAS) e alla lettura del post di Maria.

Io: Be', alla fine, sul piano dell'immagine, tutti ci hanno fatto una bella figura; Lombardo è quello che difende gli interessi della Sicilia, Berlusconi ha creato ex nihilo una barca di danari, Bossi e la Lega sono i magnanimi che pur di far sì che le regioni del Sud si possano rendere finalmente autonome [il resto lo censuriamo per sopravvenuta noia]
Me medesima: Che stronzi dimmmerda! Fanno le loro porcate solo perché nessuno sa niente. Io queste cose le farei studiare alle elementari. Adesso vado dalla vicina e le spiego tutto per filo e per segno.
La piccola dama inglese con un cappellino fiorito che è in me: Ohibò! Guavdie, avvestateli e tagliate lovo la testa. Oggi fondiamo un'associazione di beneficenza cavcevavia che pvomuovevà l'espianto d'ovgani da cviminali pevicolosi e ivvedenti e li donevà a pavgoli bisognosi. Solo la mente puva di una bambina può vedimeve il cuove oscuvo di un ladvo
- che evvove madovnale che è stato licenziave il ghost wvitev, mi pave che il mondo sia fatto solo di pavole con la evve.
La nerboruta massaia sicula che è in me: Ma chi, vèro mi dici? Cose, ma cose, ma cose dell'altro mondo. Non ci capisco niente in mezzo a tutti 'sti nummari, ma Maria per forza raggiùni c'havi ar'aviri [=deve avere per forza ragione, ndt]. Cosa di sputarci quando c'hanno la facciazza di venire in tivvù.
Il maschio del profondo sud italico che sta cercando di uscire da me: Ma chi, vèro mi dici? 'Sti curnuti. C'arrumpissi l'ossa a cavuci 'nto culu. [=Cotali bovini. Palla farei dei lor cul e polvere le bianche ossa, ndt]
Bree van de Kamp: Dunque il viadotto dell'autostrada dovrebbe passare proprio qui sopra? e conficchereste il pilastro più o meno... all'altezza della mia aiuola di genziane, giusto? Mentre per fare l'altro avete pensato di spostare la tomba di mia madre. Sono certa che il mio avvocato sarà entusiasta della cosa.
Narciso: [vabbe', di che volete che si accorga Narciso? Quello oramai si è dato alla pornografia; da protagonista, s'intende]
Tina Lagostena Bassi: [in via di sviluppo, si sta ancora ambientando]

Ora, vi rendete conto quant'è difficile mettere d'accordo tutta 'sta gente? È o no giustificabile poi rifugiarsi nel compiacimento prevalente di Io? Ma stavolta s'è fatto il miracolo: rodevo dalla voglia di sparare a quelli di noisefromamerika tutti i dati snocciolati da Maria, perché lo sospettavo, sì che lo sospettavo che in quel post c'erano delle idiozie, perché lo so che quelli quando vedono denari che si muovono non capiscono più niente e gridano subito "al ladro! al ladro!" tipo turisti americani in un film italiano degli anni '70. E però mi sono fermato. No bellezza, mi sono detto, col cavolo che si va da 'sti professoroni a sciorinargli i dati: sono professoroni, i dati ce l'hanno, li conoscono bene, e anche loro li stanno usando come preferiscono. Me lo sono chiesto Io da dove vengono questi dati, vuoi che non se lo siano chiesto anche loro?

E qui arriviamo al terzo punto, un po' patologico: frequentare compulsivamente blog e forum online, passando due terzi del tempo a sforzarmi di non replicare e di non entrare in diatribe allucinanti pensando di avere in tasca una verità migliore di quella che altri stanno snocciolando.

Ma questa cosa di Lombardo che sembra incassare denari DOVUTI come se se li fosse conquistati sul campo mi manda in bestia. Questa cosa che $ilvio passa ancora una volta per la divinità che risolve problemi con uno schiocco di dita mi manda in bestia. E mi manda ancor più in bestia il fatto che per dipanare i fili e dissipare le nebbie ci voglia uno sforzo espositivo e una volontà di concentrazione enormi. La massaia sicula vuole un'affermazione netta, inequivocabile, breve e semplice. Lei sa bene che ogni secondo passato a chiarire i dettagli del problema è un secondo in meno per agire, e quelli nel frattempo chissà che combinano.
Tina avrà un bel daffare a mettere d'accordo lei e Io, per non dire di quel terrorista in germe del maschio del profondo sud italico...

Basta, per oggi la chiudiamo qui, ché vi ho stancate sin troppo - le mie dodici lettrici.
Vi si lascia con un giochino: chi l'ha detta e parlando di cosa?
«[La certa cosa che dovete indovinare] serve culturalmente proprio a questo: a garantire l'ideologia asettica e anestetica di una vita che si costruisce nel disprezzo di un'altra vita, nell'idea di un godimento libertino, devastante, del piacere sessuale scardinato da qualunque amore, da qualunque libertà e responsabilità»

P.S.: per la rubrica il rutilante mondo delle chiavi di ricerca, segnaliamo il di ieri magnifico verso di nove sillabe "fede grinta e culo perfetti", attribuibile a Tinto Brass quale criterio di selezione di un'attrice pornosoft.
P.P.S.: caro instancabile cercatore di "zia fa pompino al nipote", a te che mi perseguiti più o meno da quando è iniziata la mia carriera di blogger vorrei porre, in tutta laicità e sincerità, una domanda che mi attanaglia le meningi, una di quelle che me le sogno la notte, che penso che me la faranno all'esame di laurea, a quello della patente e anche nei colloqui di lavoro. Ora, io ti garantisco che le relazioni di parentela per me non hanno più segreti. So tutto sui sistemi Crow e su quelli Omaha, le prescrizioni matrimoniali tra cugini patrilaterali incrociati le calcolo a colpo d'occhio, le combinazioni esogamiche tra metà ordinate sono bazzecole e anche il mistero dell'endogamia patrilineare è sciolto. Ma tu MI SPIEGHI COME MINCHIA FAI A CAPIRE NELLA FOTO CHE QUELLA È SUA ZIA E QUELL'ALTRO È IL NIPOTE??? Si somigliano? te l'hanno detto a te che sono imparentati? C'è un modo particolare in cui le zie succhiano l'uccello dei nipoti? COME FAI?? COME CAAAAZZO FAI? Ti prego, SVELACI QUESTO ARCANO E RIVOLUZIONA LA SEMIOTICA VISIVA!!!!!!!

3.8.09

Stabilmente -13 La chiave/3

...ovvero "tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulla psichiatria ma non avete mai osato chiedere".

Spero che abbiate letto (o ripassato) tutto quello che avreste sempre dovuto sapere su Florence Carlo ma non avevate mai osato pensare che avesse un senso.
Certo, se aveste letto Il processo sarebbe tutto più semplice, ma siccome non posso assumere che sia così dovrò ricapitolare alcuni elementi essenziali.
Ci sono almeno due burocrazie che sostengono che Florence Carlo esiste: una compagnia telefonica e un sito che riunisce i compagni di scuola {cioè gente di cui hai volutamente perso le tracce e che per qualche inspiegabile motivo dovresti voler rincontrare... ma di quale forma di masochismo soffre la gente? che te ne frega sapere che fa oggi uno che venti anni fa hai deciso di smettere di frequentare? sono io che sono limitato? è per questo che non riesco ad appassionarmi alle riviste di pettegolezzo? [pettegolezzo, più dal lombardo betegar, altercare (battibeccare?), che dal latino petere, ricercare; nulla a che vedere con il chiacchiericcio del padrino e della madrina battesimali del gossip, da god sibs (= siblings), parenti-in-dio]}.
Se avete letto a fondo tutti i commenti al post su Florence, noterete che
a) AT&T non ha, in effetti, alcuna prova dell'esistenza di questa donna
b) il suo inglese è imperfetto (ad esempio l'uso troppo frequente del verbo to say, "dire", dove un madre-lingua avrebbe preferito probabilmente to claim et similia)
c) scopriamo, in fondo, che si tratta di uno scherzo

L'idea che Florence Carlo giunga ad esistenza per il solo volere di una multinazionale offre lo spunto per una Bibbia cyberpunk e un ripensamento globale della creazione dell'essere umano. Ora, fate bene attenzione, quale creatura di vostra conoscenza può essere in grado di coniugare Kafka, il cyberpunk e la Bibbia con dei nessi che nella sua mente appaiono ovvi e immediati?
(NB: La risposta scontata è "si-culo!". Se però vi sta venendo in mente qualcun altro vuol dire che abbiamo già le condizioni per individuare una specifica sindrome e non già un isolato caso di follia.)
Florence Carlo, signore e signorine, è l'operazione inversa dell'anonimato (Greg mi smentisca). è il contrario del fu Mattia Pascal. Prendete un qualsiasi incidente burocratico che accosta un nome a un cognome. Avrete un personaggio.
Prendete siti fatti da persone reali. Non è detto che siano fatti di persone reali. Mentre AT&T offre l'appoggio esterno, bastano due caselle di posta elettronica per creare una classe di ex-alunni di una scuola frequentata da Florence Carlo. Ecco perché Florence è reale anche per Classmates.com: Achilles Hill dice, infatti, di conoscerla.

Soffermiamoci sul primo aspetto patologico.
Voi psichiatri improvvisati, per favore, prestate attenzione ché state guardando dalla parte sbagliata.
No, il problema non è l'avere dato spessore ad un personaggio fittizio per divertirsi con i commentatori di un blog. Se avete pensato una cosa simile probabilmente siete allievi di quelli che hanno approntato il questionario dei tre giorni (qui la versione post-1989, in un forum di persone davvero problematiche) o altre cose fuori dal tempo. L'aver interpretato un personaggio creato ad hoc sarebbe infatti patologico (e neanche troppo) solo se i commentatori a loro volta non si fossero in qualche modo divertiti. E, invece, abbiamo passato un paio di splendidi pomeriggi.
No. Il problema è Achilles Hill. Che sarebbe Achille's heel, il tallone d'Achille. Il problema è che anziché un qualsiasi Jack Goodson (= Giacomo Bonfiglio, che è davvero il primo nome e cognome che ti può saltare in mente), uno si torturi dal compiacimento al punto da chiamare se stesso "Tallone d'Achille", come se a Classmates.com gliene potesse fregare qualcosa d'averci un tal Tallone.

Tutti i passaggi successivi sono relativamente facili: mentire spudoratamente con il rigattiere-capo quando lo incontri per la via o ci passi qualche ora in mediateca, sollecitare l'intervento filologico di NormalWoman per distogliere i sospetti piovuti su di te, ricorrere alla navigazione anonima con TOR per non farti sgamare dalla geolocalizzazione di shynistat, far tradurre per davvero le cose al traduttore automatico di google, e via dicendo... insomma, reggere il gioco.

Sperando che quest'inizio di deposizione basti alla mia Tina Lagostena Bassi, per oggi passo. Lo so, non state più nella pelle e volete sapere com'è che da qui si arriva alla domanda la cui risposta è "Vendere la Toscana alla Germania o all'Austria", ma dovete pazientare ancora, almeno fino a domani. Anche perché ancora di cose da dire ce ne sono... Galan, Lombardo, i FAS, Maria Marchese, rumore dall'amerika. E poi devo aspettare che i rigattieri leggano, commentino e sbolliscano...

P.S.: per la rubrica il rutilante mondo delle chiavi di ricerca, segnaliamo tra le chiavi di ricerca di ieri "lubrificare anale "glicerolo" -glicerina", mentre l'1 agosto hanno svettato "come utilizzare l'ipnosi per scopare donna sconosciuta subito" e "foto hard di culi sfondati pieni di merda"

1.8.09

- 13 La chiave/2

Ieri ho giurato che oggi avrei formulato la domanda alla risposta. Oggi, dopo attenta considerazione, ho ritenuto che il tempo e lo spazio comunque non sarebbero stati sufficienti.
Diciamo che, nella produzione di una mappa necessaria all'autosmerdamento, dobbiamo recuperare almeno due punti.
Il primo punto è Florence Carlo, un'arrabbiata - quanto improbabile - cittadina americana invischiata in problemi di ADSL che hanno misteriosamente incrociato la vita di CC, un rigattiere sardo-pisano. La storia di Carlo (CC) e Florence (Carlo) la dovete leggere qui.
Un secondo elemento rilevante - e per oggi ci fermiamo a due, ché mi sembrano già impegnativi - ve lo riporto per intero.


Questo argomento sulla RU486 era stato riportato già qui. Il titolo è eloquente. I nessi li scopriremo nelle prossime puntate...